The Cure: Robert Smith svela nuovi dettagli sui prossimi due album della band inglese

10-12-2024
Dopo l'uscita di "Songs Of A Lost World", Robert Smith aveva già accennato alla presenza di materiale per ben due altri album dei Cure, da realizzare nei prossimi anni. Ora, il frontman inglese è tornato sull'argomento nel corso di un'intervista concessa a Danielle Perry di Absolute Radio, nel contesto dei Listening Parties curati da Tim Burgess.
In particolare, Robert Smith ha definito uno dei due album come il “gemello” di "Songs Of A Lost World": “C’è un altro disco praticamente pronto, pensato come complemento al precedente”. Il secondo progetto, invece, rappresenta un’esperienza radicalmente diversa. “È materiale davvero casuale, come cose che scrivi nel cuore della notte,” ha spiegato. “Alcuni brani sono incredibilmente validi, ma molto, molto differenti”. Questo secondo lavoro, più sperimentale, rimane in fase di scrittura, con testi ancora incompleti.
Dal punto di vista tematico, il leader dei Cure ha chiarito che comunque il primo dei due lavori si distacca dall’intensità emotiva di "Songs Of A Lost World": “Questo album è profondamente emozionale, mentre il suo seguito sarà meno oscuro e affronterà temi diversi”.



In una precedente intervista a NPR, Smith aveva dichiarato: “Ho già un’idea di cosa sarà il prossimo album. Conosco già le prossime nove canzoni, perché cinque di esse sono rimaste lì, convivendo tra loro. Ne abbiamo già suonate tre dal vivo. Quindi sono ‘nuove canzoni’ tra virgolette. In realtà, penso che i fan dei Cure si aspettassero da tempo delle versioni definitive di queste canzoni. Le aspettano da tanto, tanto tempo, in alcuni casi da più di 16 anni”. E alla domanda se il prossimo album sarebbe stato “tematicamente simile a questo”, Smith aveva risposto: “No, il terzo lo sarà. Nella mia mente, è come se seguisse un arco di redenzione. È così che lo vedo a livello concettuale. Principalmente si tratta di note appuntate sul muro che mi ricordano cosa dovrei o non dovrei fare. Quindi il prossimo sarà un album di transizione, a seconda di come verrà strutturato e di quali canzoni finiranno per essere incluse al suo interno. Ci sono quattro canzoni incredibilmente tristi ancora da pubblicare, e sono tentato di cercare di abbinarle ad altre leggermente più sperimentali per il prossimo album, lasciando il terzo per qualcosa di molto più leggero e ottimista. Questa è la mia intenzione; se ci riuscirò o meno, è tutto da vedere”.

Con "Songs Of A Lost World", il primo album dei Cure dopo 16 anni, ovvero dai tempi di "4:13 Dream" (2008), la band inglese ha raggiunto il primo posto in cinque classifiche Billboard negli Stati Uniti, tra cui Top Album Sales, Vinyl Albums, Top Rock & Alternative Albums, Top Rock Albums e Top Alternative Albums. Inoltre, ha debuttato al numero 4 della Billboard 200, segnando il miglior risultato della band in quella classifica dai tempi di "Wish" nel 1992.
Successivamente i Cure hanno anche pubblicato un nuovo Ep con remix e versione live di "A Fragile Thing", il singolo tratto dal nuovo album, e l'album dal vivo "Songs Of A Live World: Troxy London MMXXIV", testimonianza dell'intimo concerto al Troxy di Londra, tenuto per celebrare l'uscita di "Songs Of A Lost World". Il live raccoglie tutti gli otto brani del nuovo album eseguiti durante quella performance. Il concerto dei Cure al Troxy di Londra ha incluso un set di 31 canzoni che abbracciano tutta la loro carriera, con grandi classici e brani amati dai fan, oltre a una mini-esibizione a sorpresa di cinque pezzi tratti dal loro secondo album del 1980, "Seventeen Seconds". L’intero show è stato trasmesso in streaming su YouTube ed è ancora disponibile per la visione (vedi sotto).

Sul palco dello storico teatro e sala per concerti londinese in stile art déco, davanti a circa tremila persone, i Cure hanno tenuto tre ore di concerto, per celebrare l'uscita dell'agognato quattordicesimo album, “Songs Of A Lost World”. I Cure hanno infiammato la platea della Troxy Hall della capitale inglese. La sala in stile art deco decadente è stata il palcoscenico perfetto scelto da Robert Smith, Simon Gallup, Jason Cooper, Roger O'Donnell e Reeves Gabrels per suggellare il loro ritorno in prima linea. E la band non ha deluso le aspettative.  Un set di ben 31 canzoni in cui i Cure hanno presentato i brani più recenti, ma anche molti dei successi di una carriera di quasi mezzo secolo. Robert Smith, avvinghiato alla sua chitarra Schecter, è riuscito a riportare indietro le lancette del tempo al suo Mondo Perduto di canzoni malinconiche, tese, oscure.
Nella prima parte del concerto i Cure hanno eseguito le otto tracce di "Songs Of A Lost World", nello stesso ordine della scaletta, sottolineandone gli aspetti più cupi e introspettivi, con le lunghe intro di pianoforte, chitarre e sintetizzatori, con Smith a struggersi nei rimpianti e a chiedersi don'è finito quel ragazzo che guardava alla Luna nella conclusiva "End Song".
Dopo una breve pausa, i Cure sono tornati sul palco e hanno stregato il pubblico londinese proponendo alcuni loro pezzi dell'età d'oro, con particolare attenzione all'album "Seventeen Seconds", che compirà 45 anni nel 2025. Si sono succeduti così classici senza tempo come "A Night Like This", "In Between Days", "Just Like Heaven", "At Night", "M", "Play For Today", "A Forest", "Lullaby" e "Close To Me", fino all'apoteosi finale con l'ultimo dei bis concessi: "Boys Don't Cry".
Qui sotto lo streaming integrale del concerto.