Il 29 aprile uscirà in libreria "Morire non importa. The Cure: le radici del mito" di Lorenzo Coltellacci e Mattia Tassaro per Feltrinelli Editore. Una graphic novel che racconta ed evoca la storia e le storie della band di Robert Smith, alle origini della più luminosa delle epoche oscure, quella del movimento dark. 1980-1982. Tre anni di dischi. Tre ragazzi che cambiarono la musica. E quindi anche il mondo - come riporta la nota della casa editrice - Tre anni, tra il 1980 e il 1982, per tre dischi: “Seventeen Seconds”, “Faith” e “Pornography”. I Cure nel loro momento più luminoso e, allo stesso tempo, oscuro. Quello della trilogia che definisce i contorni della musica dark. Poi la band di Robert Smith prenderà altre strade, perdendosi e ritrovandosi. Ma in quei tre anni, gloriosi e tormentati, i Cure lasciano un segno indelebile nella storia del rock, nella cultura, nell'immaginario collettivo.
Questo libro a fumetti racconta quel periodo attraverso le vicende personali e pubbliche dei Cure, che si intrecciano con quelle di un intero movimento di cui fanno parte anche Joy Division, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus, Wire, Sisters Of Mercy, The Sound etc..
Dopo "È mia la colpa. La vita dei Joy Division" (Feltrinelli Comics) i due autori tornano dunque a raccontare un altro tassello fondamentale della musica post-punk. Un'opera evocativa che documenta la nascita del gothic, dell'estetica dark e di una band di culto, ancora molto amata anche oggi.
Intanto, c’è attesa per il nuovo capitolo dei Cure. Robert Smith ha fornito nuove indicazioni sul successore di "Songs Of A Lost World", l'album del ritorno della band inglese dopo 16 anni (dai tempi di "4:13 Dream", 2008), che li ha riportati in vetta alle classifiche britanniche dopo 32 anni (e al n.2 nella classifica 2024 della nostra redazione).
Nel corso di una intervista a John Kennedy su Radio X, Smith ha rivelato che spera di riuscire a pubblicare il prossimo album "prima dell'estate".
Durante la conversazione, il frontman inglese ha anche rivelato cosa aspettarsi dal disco, dichiarando che “ci sarà una canzone sul dolore, che non è stata inclusa in questo album, una canzone molto, molto vecchia che suoniamo da molto tempo chiamata 'It Can Never Be The Same'. Nel prossimo album ci sarà quella canzone perché penso sia giunto il momento. Un tempo si chiamava 'Christmas Without You'”. Inoltre, Smith ha anche parlato di un'altra canzone che sarà presente nel nuovo album, "A Boy I Never Knew", che inizialmente doveva apparire nel loro album omonimo del 2004. “Penso che probabilmente finirà nel disco. È una canzone triste, ma in un modo completamente diverso. È una canzone in cui canto di un ragazzo morto un milione di anni fa. Della morte dell'umanità prima che cominciasse, penso... o qualcosa del genere”, ha detto riguardo al brano.
"Nel 2019 abbiamo registrato 24 canzoni per quello che doveva essere un doppio album, e quelle otto sono uscite", ha detto Smith, aggiungendo successivamente che il nuovo album sarà "probabilmente di 10 canzoni".
A proposito del suono del prossimo album dei Cure, Smith ha aggiunto: “Ci sono tre canzoni che sono più lente di quasi tutto ciò che c'è in questo album. Quindi non lo so, potrebbe finire per essere più pesante di questo”. Precisando che il disco arriverà “auspicabilmente prima dell'estate”, Smith ha poi rivelato che sta attualmente "completando il progetto", che deve ancora essere mixato.
Smith aveva precedentemente accennato a ottobre che i Cure avrebbero rilasciato una trilogia di album, dichiarando che avevano “registrato circa 25 o 26 canzoni nel 2019”. Tuttavia, non vuole fare progetti sul terzo disco finché il secondo non sarà completato: “Andrà tutto bene questa volta. Finito questo, anche il secondo è praticamente finito. Il terzo è un po' più difficile perché, beh, se riusciamo ad arrivare fino a lì…”.