The Who, la rivelazione di Pete Townshend: "Con Starkey è successo un casino. Devo stare attento altrimenti Roger licenzia anche me"

23-06-2025
"Devo stare attento a quel che dico, altrimenti Roger licenzia anche me". Con questa battuta semiseria Pete Townshend riassume il caos negli Who, seguito alla telenovela sul caso Zak Starkey, il batterista che ha militato più a lungo nella band dopo Keith Moon, prima allontanato, poi riaccolto, quindi di nuovo licenziato – il tutto senza mai ricevere, a quanto pare, una spiegazione chiara. "Lui è un altro Keith Moon, con tutti i pregi e i difetti del caso. È un casino, la situazione ci è sfuggita di mano", ha commentato il chitarrista in una intervista riportata da Rolling Stone Usa. Tutto ruota attorno alle due controverse date alla Royal Albert Hall dello scorso marzo. Secondo Roger Daltrey, la batteria copriva il resto della band; secondo Starkey, il cantante avrebbe semplicemente sbagliato l’ingresso in una canzone. "A me non è sembrato ci fosse qualcosa di sbagliato - ha detto Townshend in un’intervista al iPaper - Mi è parsa solo una band arrugginita, che non suonava insieme da un po’. Probabilmente si è trattato di un problema di suono. E come risultato, ho perso anche il mio fonico".

Townshend, insomma, tende a dare ragione a Starkey: "Penso che Roger si sia perso. Non è una situazione facile per lui, ma devo fare attenzione a quel che dico su Roger: si arrabbia facilmente, e potrei essere io il prossimo a essere mandato via. Detto questo, non voglio dire che sia stato lui a licenziare Zak. Abbiamo cercato di decidere insieme, ma alla fine è tutto sfuggito di mano".
Il chitarrista ricorda che fu proprio Daltrey, a suo tempo, a volere Starkey nella band: "Ha qualità straordinarie, ma anche lati difficili da gestire. Mi mancherà molto. Ma su come sia andata davvero, non lo so neanch’io".
Townshend vorrebbe incidere un nuovo disco degli Who, ma Daltrey non è dello stesso avviso. "Per lui abbiamo già lasciato abbastanza. Io invece non sono d’accordo. È dura". E poi si interroga amaramente sul futuro della band: "Che succede quando uno di noi due muore?".
Intanto, gli Who si preparano all’ultimo tour, che partirà proprio dall’Italia: due date in programma, il 20 luglio allo Stadio Euganeo di Padova e il 22 all’Ippodromo Snai San Siro di Milano. Alla batteria ci sarà Scott Devours, già al fianco di Daltrey nei suoi progetti solisti.