Tom Waits: ascolta la sua nuova versione di "Get Behind The Mule" pubblicata per i 25 anni di "Mule Variations"

12-08-2024

Tom Waits ha celebrato il venticinquesimo anniversario del suo album "Mule Variations" pubblicando una nuova versione della quarta traccia, "Get Behind The Mule". Accompagnato da un pianoforte elettronico Wurlitzer, in "Get Behind the Mule (Spiritual)" il cantautore di Pomona rende ancora più spettrale il brano, che racconta una storia di omicidio con fuga.
Ecco il video di "Get Behind The Mule (Spiritual)"



Tredicesimo album in studio di Tom Waits, “Mule Variations” è uscito nell'aprile 1999 per l'etichetta gemella della Epitaph Records, la Anti-Records, creata appositamente per pubblicare l'album. Ha vinto un Grammy come Miglior album folk contemporaneo, mentre la terza traccia, "Hold On", ha ottenuto una candidatura come migliore interpretazione rock maschile. "Sarò sempre grato a Tom Waits e al suo album ‘Mule Variations’, che non ha solo dato il via alla nostra etichetta, ma ha innescato una partnership duratura basata sulla fiducia, sulla creatività e sull'amore per la spinta verso nuovi confini artistici", ha affermato in una dichiarazione il fondatore e ceo di Epitaph, Brett Gurewitz.
In “Mule Variations” il cantore dell'America underground e della "vita dalla parte sbagliata" torna ad ammaliare, con le sue storie di provincia, i suoi cuori solitari e la sua voce ruggine e miele. Una voce granulosa che si effonde in blues aspri e febbrili, ma sempre intrisi di una vena malinconica, come nella splendida "Chocolate Jesus". Il tempo passa, la sua voce si fa sempre più simile a una grattugia, consumata da una ferrea dieta di alcol e sigarette, ma il pianoforte è sempre lì a portata di mano e le idee non mancano. E “Mule Variations”, composto con la collaborazione della moglie, offre ancora una volta una manciata di canzoni sincere e emozionanti. Sono sedici pezzi in bilico tra momenti duri e improvvisi slanci romantici, come nella miglior tradizione del cantautore americano. Sono gracchianti e spesso deliranti blues, segnati da clangori e percussioni di ogni tipo, suoni gutturali e distorti.
Pacificato dalla positiva esperienza del matrimonio, Waits si concede il suo disco più leggero, mettendo in evidenza al tempo stesso tutte le armi di cui dispone: i baccanali cacofonici dell'istrione ("Big In Japan", Filipino Box Spring Hog", "Eyeball Kid"), i blues alticci da late night show ("Get Behind The Mule", "Black Market Baby", "Lowside Of The Road"), ma anche le ballate struggenti di "Hold On" e "Cold Water", l'abilità del pianista da cabaret di "Georgia Lee", il numero honky-tonk di "House Where Nobody Lives", l'inno gospel di "Come On Up To The House". Il Waits dei tempi migliori, capace di ammaliare e commuovere con la sua voce roca, quasi stonata, da cantante di un piano bar stralunato e surreale, con la sua sincerità di cantautore libero e le tinte malate delle sue ballad.

Nel 2023 Waits ha collaborato con Iggy Pop in una puntata del suo programma radiofonico e ha composto un omaggio a Shane MacGowan. Il suo ultimo lavoro in studio, "Bad As Me", risale al 2011: un disco in cui il cantautore di Pomona rilegge tutte le sfaccettature della sua lunga carriera, sorvolando a volo d'uccello la ventina di album dati alle stampe e pescandone elementi qua e là. Il blues luciferino di "Chicago", che apre il disco, è una catapulta nell'universo bislacco e diseguale di Waits, che ci fa fare un salto indietro fino ai ruggenti anni 80. Con la seguente "Raised Right Men", dall'incedere acidamente malato, e la ballata fumosa "Talking At The Same Time" forma un trio da brividi, che non sfigurerebbe all'interno di "Swordfishtrombones" o "Rain Dogs".