È morto a 58 anni
Toumani Diabaté, leggenda della musica del Mali. Secondo la stampa locale, era ricoverato da qualche giorno alla clinica Golden Life di Bamako. a dare la notizia è stato il figlio e a sua volta musicista Sidiki Diabaté: "È Dio che dà la vita e che la toglie ed è a Lui che torniamo. Il mio confidente, il mio pilastro, la mia guida, il mio migliore amico, il mio caro papà se n’è andato per sempre", ha scritto su Facebook.
Nato a Bamako, nel Mali, Toumani Diabaté è soltanto uno degli ultimi discendenti di una famiglia di importanti musicisti: suo padre era Sidiki Diabatè, uno dei protagonisti della musica del Mali e colui che pubblicò il primo disco di sola kora, una sorta di arpa-liuto a 21 corde la cui cassa di risonanza è ricavata da una zucca svuotata e coperta di pelle di animale (“Cordes Anciennes”, 1970). Toumani era considerato a sua volta uno dei massimi suonatori di kora e debuttò a 21 anni pubblicando “Kaira”.
Diabaté era diventato col tempo anche uno degli ambasciatori della cultura del Mali nel mondo, gettando un ponte con l’Occidente. Tra i suoi dischi più importanti, da ricordare "Boulevard de l’Indépendance" (2005), "In The Heart Of The Moon" (2005) in tandem con Ali Farka Touré (Grammy Awards 2006) e "New Ancient Strings", realizzato assieme a un altro grande suonatore di kora, Ballaké Sissoko. Sulla nostra webzine avevamo recensito un altro suo lavoro molto rilevante, "
The Mande' Variations" del 2008.
Ciò che rende la sua opera unica è la grande semplicità e raffinatezza nel combinare i vari passaggi sonori, rivisitare le melodie tradizionali dei djeli scavando nelle radici arcaiche senza tuttavia snaturarle anzi arricchendole con altre influenze, con momenti di grande intensità e lirismo che lasciano senza fiato.
Toumani Diabaté aveva collaborato anche con Taj Mahal, col jazzista Roswell Rudd, con
Björk (nell’album "
Volta") ed era stato coinvolto da
Damon Albarn nel progetto "Mali Music".