Tortoise

Millions Now Living Will Never Die

1996 (Thrill Jockey)
post-rock

Nonostante sia estremamente difficile, per non dire impossibile, definire uno stereotipo musicale capace di adattarsi a un genere così indefinibile come il post-rock, alcuni gruppi sono stati assunti dalla critica e dagli ascoltatori come padri fondatori e modelli verso cui tendere. Tra questi i Tortoise da Chicago, Illinois meritano sicuramente un posto di rilievo soprattutto per la capacità di creare musica del tutto nuova partendo dal kraut-rock, dal post-punk e dal jazz. Musica aliena, anni di sperimentazione e avanguardia rock confluiscono in un mix geniale ed estremamente originale, mai sentito prima.

Questa miscela di stili e timbriche diverse è probabilmente frutto della complessità e della instabilità dell'organico stesso, che nell'omonimo esordio datato 1994 sfoggia una line-up talentuosa all'inverosimile composta da John Herndon, John McEntire, ex Bastro e all'epoca attivo nei grandi Gastr Del Sol, Douglas McCombs, Dan Britney attivo nei Tar Babies e Bundy K. Brown anch'egli compagno di McEntire nei Bastro.

Il secondo album "Millions Now Living Will Never Die", frutto di un ritiro durato 10 giorni nel Vermont e pubblicato nel 1996, registra l'entrata nel gruppo di David Pajo, membro fondatore degli Slint, altri capostipiti di un certo suono "post", in loco di Brown.

Il disco non rinuncia alla sperimentazione timbrica dell'esordio e anzi accentua la predisposizione a osare con la lunga "Djed", pezzo d'apertura che rimanda ai lavori di Steve Reich e di alcuni gruppi tedeschi degli anni 70, Can e Neu! in primis. La traccia si apre con in primo piano il basso accompagnato da rumori cosmici, quindi la batteria parte in un'epica cavalcata degna delle scansioni motoristiche di Dinger. Dopo un intermezzo in pieno stile dub, le tastiere prendono il sopravvento ripetendo lo stesso pattern minimale a cui si sovrappongono prima il basso e poi lo xilofono. Il sottofondo tastieristico viene quindi sostituito da un effetto "glitch", mentre gli altri strumenti continuano la loro ripetitiva marcia verso l'infinito.

L'influenza della gloriosa avanguardia minimalista è evidente, tuttavia i Tortoise concentrano nei 21 minuti di "Djed" mezzo secolo di esperienza musicale riuscendo però nell'impresa di creare qualcosa di unico e estremamente originale.

Lungi dall'essere semplici riempitivi, le altre tracce richiamano maggiormente alla memoria il primo album sia per il formato dei brani, sia per la predominanza del basso e dei passaggi dub. "Glass Museum" è uno spettacolare esercizio ritmico e timbrico in cui batteria, chitarra, vibrafono e basso si intrecciano dapprima languidamente, quindi furiosamente. "A Survey" è invece un pezzo atmosferico per solo basso e "rumori notturni". La quarta traccia, "The Taut And Tame", è percorsa da un impetuoso fremito batteristico su cui vengono costruiti dissonanti e ripetitivi fraseggi strumentali. L'uso delle tastiere analogiche e l'efficacia ritimica rimandano ancora una volta ai grandiosi Can e al kraut-rock in genere. La stessa "Dear Grandma And Grandpa", dominata dal sintetizzatore coadiuvato dall'uso dei tape loops, attinge a piene mani dalla ricerca sonora intrapresa in passato da un certo tipo di rock cosmico-elettronico. L'ultima traccia, "Along The Banks Of The River", intrisa di spirito blues, con la sua atmosfera funerea e straziante, chiude in maniera eccezionale l'album donandogli un calore umano solitamente precluso a un certo tipo di sonorità e lasciando l'ascoltatore a bocca aperta.

Con i Tortoise ancora una volta il limiti di ciò che noi definiamo rock vengono dilatati, superati, ancora una volta si raggiungono vette di inaspettata eccellenza. Come per i loro progenitori tedeschi, stupisce l'incredibile lungimiranza e sapienza con cui gli elementi del passato vengono assimilati per creare opere sorprendentemente indefinibili.

Post, dicevamo, mai etichetta fu più azzeccata...

13/11/2006

Tracklist

  1. Djed
  2. Glass Museum
  3. A Survey
  4. The Taut And Tame
  5. Dear Grandma And Grandpa
  6. Along The Banks Of River