Emmylou Harris è una delle più celebrate interpreti nella storia della musica country, con ventidue album capaci di piazzarsi nella top 10 di settore stilata da Billboard (dieci dei quali hanno raggiunto anche la top 40 generale) e una lunga carrellata di premi (inclusi tredici Grammy, ottenuti fra il 1977 e il 2018).
La sua carriera ha impiegato diversi anni a decollare. Nata in Alabama, ma cresciuta in diverse zone degli Stati Uniti a causa dei continui spostamenti lavorativi del padre militare, si appassiona alla musica folk da adolescente, durante il boom discografico ruotante intorno a Bob Dylan e Joan Baez, e decide qualche anno più tardi di mollare gli studi universitari per tentare la carriera come cantante.
Si trasferisce a New York, frequenta il Greenwich Village, dove si esibisce spesso, e riesce a trovare uno sbocco nel mercato discografico. Il suo album di debutto, "Gliding Bird" (1970), passa tuttavia inosservato anche a causa delle difficoltà finanziarie in cui al tempo versa la Jubelee, etichetta che lo ha pubblicato. Diviso a metà fra cover e brani autografi, viene in seguito disconosciuto dalla stessa artista (non è mai stato ristampato in cd e a tutt'oggi non è disponibile in alcun servizio di streaming).
Ormai disillusa dall'industria dello spettacolo, Harris torna a vivere dai suoi genitori a Washington D.C., ma quando può continua a esibirsi dal vivo. Una sera, durante un concerto presso The Cellar Door, piccolo locale situato nella capitale, viene notata dai Flying Burrito Bros, i quali contattano subito Gram Parsons, loro ex-membro che in quel momento sta cercando una voce femminile come corista. Da lì i due iniziano a collaborare: Parsons la porta in tour con sé e la fa cantare nei suoi due album, in particolare nel secondo, "Grievous Angel", che vorrebbe cointestarle.
Purtroppo, Parsons non fa in tempo a veder completato il progetto, in quanto muore di overdose il 19 settembre 1973. Gretchen, la sua vedova, decide di far uscire il disco soltanto a nome del marito, a causa della forte invidia che prova verso Harris, nonostante tutti i membri dell'entourage abbiano sempre confermato che il legame fra i due cantanti fosse esclusivamente professionale. Harris viene comunque accreditata nelle note come cantante in otto brani su nove e coautrice di "In My Hour Of Darkness".
Grazie a Parsons, Harris si appassiona al country, che fino a quel momento non aveva mai particolarmente considerato. Tuttavia, i due dischi di Parsons non conquisteranno mai il pubblico country: nonostante nei loro solchi scorra a tutti gli effetti più country che rock, la passata militanza di Parsons in rock band quali Byrds e Flying Burrito Bros lo fa percepire come esterno alla scena. Inoltre, l'artista non era inserito né nell'industria di Nashville, né nel gruppo degli outlaw che stavano emergendo in quel periodo come alternativa.
Dopo la tragedia, Harris risulta più decisa che mai a proseguire una carriera in proprio: la Reprise, stessa casa che aveva pubblicato i dischi di Parsons, la scrittura di lì a breve. "Pieces Of The Sky", il suo secondo album da solista, nonché il primo in questa nuova veste di cantante country, esce nel febbraio del 1975 e ottiene subito un notevole successo, arrampicandosi fino al numero 45 della classifica settimanale di Billboard. Che una cantante country riesca a sfiorare la top 40 al primo tentativo è all'epoca un fatto piuttosto raro.
Risultano senz'altro vincenti le scelte di eliminare del tutto la componente rock e di prediligere sonorità rilassate, ma con arrangiamenti fedeli alla linea dell'honky tonk e del country tradizionale, in un periodo in cui dominano le ingombranti orchestrazioni della corrente countrypolitan, per non parlare del movimento urban cowboy che di lì a breve sfiorerà addirittura la disco music: Harris rientra così nell'alveo di coloro che si oppongono all'eccessiva commercializzazione del country e il pubblico la premia, percependola come autentica.
Da lì in poi la sua carriera sembra non fermarsi più, con una serie di successi che la impongono come una delle maggior interpreti del genere. Tuttavia non si impone mai come autrice, firmando al massimo un brano per disco. Col passare del tempo inizierà a percepire la cosa come una lacuna e così, dopo "White Shoes", uscito nell'autunno del 1983, inizia a concepire un album di materiale inedito.
Il progetto si rivelerà particolarmente impegnativo, in quanto Harris non si accontenta di scrivere una raccolta di canzoni, ma vuole raccontare una storia, sulla falsariga del modello settato una decina d'anni prima dalla country opera "Phases And Stages" di Willie Nelson.
L'album viene scritto e prodotto a quattro mani da Harris e dal chitarrista inglese Paul Kennerley, che proprio in quel periodo decide di trasferirsi da Londra a Nashville, per poter lavorare al meglio con Harris. I due si erano conosciuti nel 1980, quando lui la volle come ospite nella country opera "The Legend Of Jesse James": Harris ritiene pertanto che sia il partner più adatto per imbastirne una (oltre a ciò, la relazione si trasforma col tempo da professionale a sentimentale).
Le fasi di scrittura e registrazione prendono l'intero 1984: il risultato vede la luce il 25 febbraio 1985, per la Warner Bros., con il titolo di "The Ballad Of Sally Rose" (Sally Rose era il finto nome che Harris forniva quando era in tournée, per evitare fastidi).
La title track introduce la protagonista: figlia di una donna bianca del South Dakota e di un sioux, viene abbandonata dal padre proprio mentre sta nascendo. Cresciuta senza particolare attaccamento per il suo luogo natio, lo abbandona per perseguire i suoi sogni:
Sua madre lo fece salire nel sud del Minnesota
lui le promise il mondo, ma non durò granché,
dato che fu visto l'ultima volta in quella DeSota del '59,
quando Sally è nata nella Black Hills del Dakota.
Fu lavata nel sangue della morente nazione Sioux,
cresciuta con un cuore orgoglioso ma vagabondo,
e sapeva che le sue radici erano in quella vecchia riserva,
ma aveva stelle negli occhi e aspettative più grandi.
Nessun anello alle sue dita, nessun campanello ai piedi,
con moscerini sui fanali e smagliature sulle calze,
attraverso la valle dell'ombra del naso di Roosevelt,
Adios South Dakota, adios Sally Rose,
hanno un monumento nazionale ricavato dalla roccia,
sul lato di una montagna dove vagavano i suoi antenati,
giocando a cowboy e indiani proprio sotto al naso
di Theodore Roosevelt e della dolce Sally Rose.
Così lasciò Rapid City nel blu del chiaro di luna,
con l'occhio sull'autostrada e il piede sul tappetino,
e girando la manopola era attratta dal potere
delle parole che usciva dalla torre di trasmissione
In "Rhythm Guitar" Sally si stabilisce a Tupelo, nel Mississippi, dove per coincidenza finisce con l'aprire lo show di un famoso cantante country, che le chiede di entrare a far parte della sua band:
Beh, ha suonato in giro per la città finché non ha aperto lo spettacolo
per un famoso cantante di Tupelo,
lui la vide fra le luci e le diede una mano,
il tempo di accorgersene e Sally era una della band.
Lei disse: 'Non darmi niente che io non possa usare,
ho il ritmo e non mi serve il blues,
non voglio cavalcare nessuna stella cadente,
voglio solo suonare la chitarra ritmica'.
Lei era la cosa più dolce che lui avesse mai visto,
e ne aveva avute di ragazze dietro le quinte.
Lei era la cosa più bella che avesse mai sentito,
suonando la chitarra ritmica e cantando le armonie.
Beh, Sally rimane coi piedi salti per terra,
non perde la testa quando il sole cala,
tutti sono in cerca di una storia d'amore,
Sally vuole solo far ballare la gente
In "I Think I Love Him", frammento che supera di poco il minuto di durata, Sally si accorge di essere innamorata del cantante. C'è spazio per una citazione di lusso: quando lui le dice "you are my flower" ("sei il mio fiore"), un violino attacca la melodia dell'omonimo brano inciso nel 1938 dalla Carter Family.
L'idillio però dura poco e già nella successiva "Woman Walk The Line" Sally si ritrova sola in un locale, in attesa che l'amato torni da una delle sue notti brave:
Non perdere tempo a sederti al mio tavolo
solo perché sto da sola,
sì, sono una donna e sono sola,
ma ciò non significa che non possa essere forte.
Ancora una volta non è accanto a me,
e questa notte non tornerà a casa,
perciò mi serve un posto dove sentire la sua mancanza,
quando esce per farmi del male.
Questa sera voglio bere un po',
sono venuta a sentire la band,
sì, sono brava quanto stai pensando,
ma non voglio tenere la tua mano.
E lo so che appaio solitaria,
ma non c'è niente qui che io stia cercando,
è soltanto ciò che una donna fa
quando esce per mantenere l'equilibrio.
Ogni notte è un po' più lunga
di quella che è venuta prima,
ma quando li ascolto cantare una canzone triste
so per cosa sto piangendo.
Non voglio stare a casa ad aspettare,
non voglio chiedermi dove sia stato,
sarà il ragazzo di un'altra
prima di essere di nuovo fra le mie braccia
Ingoiato da una vita di eccessi, il cantante finisce col morire in un incidente automobilistico. Sally apprende la notizia in "Bad News":
Brutte notizie, giorno nero,
c'è stato un incidente in autostrada,
guidava veloce, pericolosamente,
ha mancato una curva ed è morto nell'oscurità,
non saprà mai quanto io abbia perso.
Brutte notizie, le sirene gemono,
ha cavalcato il diavolo lungo la linea bianca,
con [una bottiglia di] Johnnie Walker al suo fianco,
sempre là fuori alla ricerca di un'ultima corsa
La scaletta propone quindi due lamentazioni di Sally per il cantante, "Timberline" e "White Line", inframezzate da "Long Tall Sally Rose", in cui viene raccontato che la ragazza ha nel frattempo intrapreso una carriera in proprio di grande successo.
Con "Diamond In My Crown" Sally realizza che nonostante i risultati conseguiti, non è ancora riuscita a elaborare il dolore per la perdita della persona amata:
Mentre ogni lungo giorno scorre e cade dietro di me,
nella notte solitaria c'è un senso di pace che ho trovato,
benché sia stanca anche quando mi alzo per ricominciare,
ci sarà un diamante, un diamante nella mia corona.
Ho sprecato tutto quello che la vita mi ha posto davanti,
ho guardato tutti i campi verdi diventare marroni,
ma non rinnegherò tutti questi nodi che mi legano ancora.
Un giorno brillerà, lo sento, più luminoso di tutte le strade d'oro,
quando deporrò i fardelli che porto,
e i dolori che ho conosciuto, li vedrò tutti deposti.
Con il passare degli anni, diventerò più forte,
così come è sicuro che questo vecchio mondo continuerà a girare,
allora sarò più vicina alla mia vittoria più dolce
"The Sweetheart Of The Rodeo" prosegue sulla stessa china:
Sento il suono del dolore nel vento
soffiare giù da ogni miglio che ho percorso,
chiamarmi su una qualche strada che non finisce mai,
dove la ragazza cavalca di nuovo il rodeo,
mille notti, mille città, sono stata acclamata,
non c'è più alcun compenso per me ormai,
lungo l'autostrada dove il west è stato conquistato,
non importa quanto veloce io guidi o quanto lontano vada.
Aspettando la ragazza del rodeo,
stanno scendendo da Tonopah a Tupelo,
verrà in città per cavalcare le radio,
come se stesse scivolando giù dalle mura di Gerico,
ecco che va la ragazza del rodeo.
Sono entrata nella luce che ti sei lasciato alle spalle,
sono rimasta lì dove tutto il mondo poteva vedermi brillare,
ero in viaggio verso di te, per renderti mio,
ma ho preso la strada più lunga che potessi trovare
È a questo punto evidente che Sally ha bisogno di un cambio radicale. In "K-S-O-S" molla la carriera di musicista country, fino a quell'epoca caratterizzata da un'attività concertistica frenetica, e decide di mettere in piedi una stazione radiofonica. Durante un intermezzo strumentale la chitarra suona le melodie di alcuni fra i brani che vi vengono trasmessi: sfilano così grandi classici del country come "Ring Of Fire" di Johnny Cash, "Wildwood Flower" della Carter Family e "Six Days On The Road" di Paul Davis, portata al successo da Dave Dudley.
Chiude l'album "Sweet Chariot", dal testo quasi apocalittico:
Mio caro, ti ho cercato nel deserto e nel cielo,
solo per trovarti e togliere il lutto dai miei occhi,
quando ti ho perso, ho sofferto e tu sei stato santificato,
siamo tutti nati per vivere, siamo tutti destinati a morire.
Scendi dolce carro,
la carne cadrà e le ossa marciranno,
ma dal mio dolore non mi porterai via,
il mio cuore è legato, la mia anima incatenata alla roccia,
la roccia dei secoli, incavata per me,
ho fatto roteare il mio martello al [parco di] Joshua Tree,
echeggiò sulla montagna e rotolò verso il mare,
e risuonerà dalla roccia.
Figli miei, il dolore verrà per ognuno di noi,
tutte le nostre prove saranno presto sepolte nella polvere,
a lungo dimenticato ma veloce come l'argento ad arrugginirsi,
l'amore si trova quando il cuore è perso
La parte finale dell'album è attraversata da citazioni bibliche, che donano alla narrazione un tono particolarmente epico: in "The Sweetheart Of The Rodeo" compaiono le mura di Gerico, la cui caduta viene descritta nel "Libro di Giosuè" (non a caso, in seguito Sally si reca presso il parco nazionale del Joshua Tree, che prende nome dal condottiero ebraico), mentre "la roccia dei secoli" menzionata in "Sweet Chariot" è una delle definizioni di Dio nel "Libro di Isaia".
Nonostante nelle note di copertina Harris affermi che Sally riesce a elaborare il lutto e a ritrovare se stessa, il tono particolarmente cupo dell'ultima canzone fa sorgere al riguardo più di un interrogativo.
Una storia dal taglio cinematografico non basta tuttavia a fare un album: "The Ballad Of Sally Rose" eccelle infatti anche dal punto di vista musicale.
Ad accompagnare Harris e Kennerley ci sono, fra gli altri, turnisti di lusso come il bassista Emory Gordy Jr., i chitarristi Albert Lee e Hank Devito, i batteristi Larrie Londin e Russ Kunkel. Trovano inoltre spazio quattro star del country in veste di ospiti di lusso: Vince Gill e Waylon Jennings alle chitarre (il timbro del secondo è ben evidente in "Rhythm Guitar"), Dolly Parton e Linda Ronstadt ai cori (quest'ultime finiranno col registrare un disco cointestato insieme a Harris, "Trio", che nel 1987 risulterà uno dei maggiori successi nella carriera di tutte e tre).
L'album è caratterizzato da alcune scelte produttive tipiche degli anni Ottanta (la più evidente, la batteria con l'eco), ma la cosa non va intesa negativamente, dato che il suono risulta comunque molto equilibrato e gli arrangiamenti proseguono la visione progressive country che ha più o meno caratterizzato la carriera di Harris sin dal 1975, rigettando ossia facili contaminazioni col pop radiofonico. Benché a dominare siano chitarra, basso e batteria, trovano di volta in volta spazio pedal steel guitar e chitarra resofonica (suonate da Devito), mandolino (suonato da Lee), armonica a bocca, fisarmonica e bangio.
Nessuna canzone appare costruita per conquistare le radio: ognuna infatti prosegue col racconto della storia, risultando interconnessa alle precedenti e/o alle successive, inoltre non sono presenti melodie sbarazzine, con il passo e il tono che si mantengono perlopiù sofferenti e meditabondi, adatti a lasciar fluire l'intera scaletta anziché a estrapolare un momento in particolare.
Il country rock di "Bad News", sorprendentemente aggressivo rispetto al resto, avrebbe forse potuto vantare del potenziale, ma viene – con un notevole gioco di contrasti – ridotto a una vignetta di meno di due minuti che fa da sfondo al momento in cui Sally apprende la morte del cantante, risultando di fatto poco comprensibile senza il resto del contesto.
"The Ballad Of Sally Rose" si ferma al numero 171 della classifica di Billboard, diventando l'album meno venduto di Harris dal 1975 fino a quel momento. La cantante accusa il colpo e prima di vederla tornare a firmare un disco di proprio pugno passeranno quindici anni, fino a "Red Dirt Girl" (Nonesuch, 2000), che invece otterrà un buon riscontro.
Tuttavia è indubbio che nella carriera di Harris "The Ballad Of Sally Rose" rappresenti un momento irripetibile: è l'opera con cui ha dimostrato la capacità della propria penna, con un approccio avulso dalle mode eppure capace di sposare il country alla tecnologia del momento, rispettandone al contempo storia e immaginario.
La stessa figura di Sally è notevole nelle varie sfaccettature della sua personalità: nonostante la propria fragilità interiore risulta infatti capace di affrontare la vita senza bisogno del supporto di un uomo, che pure desidererebbe. Tuttavia, il suo amato non sarebbe stato in grado di fornirgliene, essendo presto finito vittima delle sue debolezze. Nella storia di Sally Rose non ci sono sessi deboli e sessi forti, c'è soltanto un'umanità che si arrabatta, affrontando di giorno in giorno il dolore provocato dalle asperità del mondo circostante, talvolta elaborandolo, più spesso subendolo.
Non fosse già sufficientemente chiaro, è bene precisare che Sally è stata pensata come simulacro della stessa Harris, così come il cantante senza nome rappresenta Parsons, benché la storia sia stata romanzata: Harris vedeva Parsons come un mentore, ma non ne era innamorata, tuttavia non c'è dubbio che la creazione della favola di Sally possa averla aiutata a superare la propria perdita.
Nel 2018 Dolly Parton ha dichiarato a Paste Magazine: "È uno dei migliori dischi di sempre nel genere. Quando ascolto la sua voce mi commuovo, mi tocca l'anima. È un album così onesto. Se vuoi conoscere Emmylou, puoi farlo attraverso quest'album. È la sua storia e lei la sta raccontando, la sta cantando".
27/12/2024