Screamin' Jay Hawkins

At Home With Screamin' Jay Hawkins

1958 (Okeh/Epic)
r&b, soul, rock'n'roll

Shock rock, o di come scuotere pubblico e critica trattando temi macabri e al limite, dove sesso e violenza la fanno da padroni. Non un genere musicale vero e proprio, ma una maniera particolare (e di forte impatto visivo) di imporsi in scena da parte degli artisti durante i loro concerti. E se è dalla fonte blues, jazz, e soul che molto ha avuto origine, il precursore per eccellenza dell'attitudine shock rock fu senza dubbio Jalacy Hawkins, conosciuto al grande pubblico come Screamin' Jay Hawkins.

Performer formidabile, dopo aver collaborato con il chitarrista Tiny Grimes come pianista jazz, debuttò con il suo primo lavoro solista "At Home With Screamin' Jay Hawkins", le cui tracce uniscono soul, r&b e vezzi rock'n'roll. Le principali peculiarità del disco riguardano il potente tono vocale sfoggiato dall'artista di Cleveland, la cui prima aspirazione era quella di diventare cantante d'opera, e tra i cui idoli figuravano Paul Robeson, H-Bomb Ferguson, Mario Lanza ed Enrico Caruso; e le atmosfere che attingono a più riprese dal repertorio di musical e dark cabaret. Durante le sue esibizioni live, le urla selvagge di Jalacy si affiancano ad altri dettagli estremamente teatrali, come simboli e bambole voodoo, teschi, eccentrici ornamenti e abiti esotici, ed eventuali sparizioni in nuvole di fumo.

Show me the coffin
All'interno dell'opera spicca incontrastato il brano che lo ha reso universalmente celebre, l'oscuro e travolgente incantesimo "I Put A Spell On You". Pubblicata come singolo nel 1956 e da allora reinterpretata da un numero sconfinato di musicisti, la canzone è famosa anche per la sua introduzione dal vivo, che prevedeva l'emersione di Jalacy da una bara, mostrando un teschio soprannominato "Henry". L'idea di tale performance fu di Alan "Moondog" Freed, noto dj dell'epoca e promoter in campo rock'n'roll: inizialmente restio, Hawkins accettò di vedere il feretro dopo l'offerta di 300 dollari da parte del disc jockey. Un'ulteriore nota, per nulla marginale, riguarda la censura in cui incorse la traccia: nonostante il rilascio di una seconda versione "ripulita" da versi e lamenti che, chiaramente, davano adito a allusioni sessuali, venne bandita da alcune radio, attirandosi inoltre le antipatie della NAACP (una delle prime importanti associazioni per i diritti civili degli afro-americani negli Stati Uniti). Il 45 giri vendette più di un milione di copie, in barba allo scandalo e alle restrizioni.

Il disco ingrana con le note swing della tromba scalmanata di "Orange Colored Sky", reinterpretazione magistrale del pezzo eseguito originariamente da Janet Brace. Shock non solo nel cantato e nella presenza scenica, ma anche nei contenuti: a essere invecchiate decisamente meno bene sono infatti le sfumature razziste delle liriche accompagnate dal dinoccolato andamento di scherno e l'enfasi degli ululati di "Hong Kong", e quelle incorniciate dai cori e dalla fisarmonica di "I Love Paris", versione riveduta e (s)corretta della traccia originaria di Cole Porter. Si continua con le arie esotiche della conturbante "Temptation" e l'atmosfera solenne e quasi religiosa della breve preghiera corale "Swing Low, Sweet Chariot".
The people quit the scene like the devil was loose
The clouds turned green and let down lemon juice
What walks on two feet and looks like a goat?
That crazy Screamin' Jay in a bright yellow coat
È la volta dell'irresistibile "Yellow Coat", altra pietra angolare rhythm & blues nella carriera di Hawkins, che scivola tra fiati e ottimi guitar riff, mentre l'enfasi istrionica della tradizionale "Ol' Man River" guarda al cabaret, alternando passaggi scarni incentrati sulla sola voce dell'artista ad altri jazzati e più veloci.
Si prosegue su questa linea con la languida "If You Are But A Dream" e i guizzi rock'n'roll di "Give Me My Boots And Saddle", cedendo il passo all'essenziale "Deep Purple", cover dell'omonimo pezzo di Dick Todd, dove Hawkins si cala nei panni di un aulico e insigne crooner soul, per poi chiudere l'album con un ritorno ai toni folli e ironici sostenuti da piano e tromba di "You Made Me Love You (I Didn't Want To Do It)" di Al Jolson.

Il "piccolo demone" (citazione doverosa della B-side di "I Put A Spell On You", "Little Demon", inclusa solo in successive ristampe del disco) burlone sgattaiolato fuori dalla stravagante e al contempo fosca magione di Screamin' Jay Hawkins ha posto le prime e rudimentali basi di un percorso su cui volgeranno le attenzioni di tanti artisti del panorama "dark" (tra punk, rock e metal), noti per le loro esibizioni fuori dagli schemi; dagli Stooges ad Arthur Brown, Alice Cooper, Ozzy Osbourne e i Black Sabbath, passando per Kiss, Helloween, Cramps, Misfits, Throbbing Gristle, fino al più estremo e controverso GG Allin, Rammstein, Marilyn Manson e molti altri ancora.

11/08/2024

Tracklist

  1. Orange Colored Sky
  2. Hong Kong
  3. Temptation
  4. I Love Paris
  5. I Put A Spell On You
  6. Swing Low, Sweet Chariot
  7. Yellow Coat
  8. Ol' Man River
  9. If You Are But A Dream
  10. Give Me My Boots And Saddle
  11. Deep Purple
  12. You Made Me Love You






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