L’iniziale title track "Alienazioni", costruita su voci registrate e campionamenti, introduce subito in un clima da apocalisse sonora, dove cupe linee di basso intessono atmosfere darkeggianti. Più melodiche e riflessive la successiva "Vicino irraggiungibile" e la struggente "Abitudini".
La lunga "Quello che sono" si apre su dissonanze di chitarra e vocalizzi pop, con un refrain ad effetto, degno di Fugazi e Blonde Redhead, e un drumming potente, prima che una digressione techno faccia da preludio alla tempesta noise finale. La veloce “Mia Star” dà voce all’anima più punk della band, mentre “Distanze” e “Quello che sono” sembrano idealmente fondere le melodie di certa new wave britannica e l’hardcore d’oltremanica.
A volte si ha l'impressione del “già sentito” (Pixies? Nirvana? Husker Du?) e certe cacofonie sono al limite dell'inascoltabile, ma, se sapranno confermare alcune felici intuizioni di “Alienazioni”, i Tempo de Mal non potranno fallire la loro consacrazione nella scena noise-rock nostrana.
(25/10/2006)