Erase Errata

Si può esordire con un disco brillante, carico dell'energia e della forza che il gruppo voleva esprimere, e farlo seguire a uno che sembra ripetersi su quel livello, ma che proprio in virtù di questo rischia di risultare, se non brutto, inutile? Ma sì la risposta la sappiamo, si può. A riuscire questa volta nell'impresa sono le statunitensi Erase Errata, gruppo al femminile che si discosta dal folto gruppo delle riot-girl grazie a una musica che guarda sicuramente più alla no-wave e al punk-funk più ispido e ossuto (Slits, Dna, Gang Of Four), piuttosto che al solito stile bubblegum-electro-funk.

C'è da dire che alle ragazze è arriso, nei mesi scorsi, un successo in fondo meritato, tanto da farle diventare uno degli hype underground più sorprendenti (possono vantare anche un album di versioni mixate electro dei loro brani originali). A testimonianza di ciò la differenza tra le due date di Roma, separate tra loro da un intervallo di circa un anno: la prima in un localetto con poche decine di astanti, la seconda, un paio di mesi fa, davanti a un folto pubblico nel locale più tipico per le serate di rock alternativo a Roma.

"At The Crystal Palace" ripropone lo stesso identico stile, le stesse caratteristiche del precedente "Other Animals": la voce quasi disgustata di Jenny Hoyston che spesso con la sua strozzata tromba fa da contrappunto alla chitarra secca e stridente di Sara Jaffe, che costruisce melodie elementari e variazioni che più che al noise guardano alla no-wave; una sezione ritmica che batte spesso in levare e che spinge con vigore oltre a contribuire alla tensione nevrotica dei 13 brani. Non ha in realtà grandi difetti questo disco, in fondo non si può imputare alle 4 ragazze di aver cercato un successo ancora più ampio tramite suoni più facili o laccati, e questo va a loro onore. Il disco suona come ci si può aspettare da loro, e non è un cattivo ascoltare, così come loro non sono disoneste nel (ri)proporlo. La palla allora passa a voi: avete bisogno di un altro disco così?

27/10/2006