Kill Me Tomorrow

The Garbageman And The Prostitute

2004 (Gold Standard Labs)
punk-funk
6.5

I Kill Me Tomorrow, gruppo di San Francisco, giunto alla seconda prova dopo l'esordio nel 2001 ("Chrome Yellow") e lanciati da "Skin's Getting Weird", Ep dello scorso anno, vanno a collocarsi nella (interminabile?) scena di revival new wave. "Garbageman and the Prostitute" è una tra le proposte più "complete", in quanto cerca di conciliare tutti gli aspetti di genere (tribalismo, ritmi funky, canto ora depresso ora d'assalto, attitudine punk, chitarre sferragliate, tintinnanti e urlanti), il tutto "aggiornato" alla lezione del noise-rock (nell'uso di scosse e distorsioni). Ne esce fuori una miscela alquanto intrigante ed estrema, certamente di grande impatto anche se in chiaro, chiarissimo debito finanche con gruppi contemporanei (Xiu Xiu, Black Eyes, Liars).

La fusione di noise e punk-funk funziona davvero bene in almeno due pezzi: l'apertura di "The Best Siren Is a Flash Siren" chiarisce subito le intenzioni. A una distorsione iniziale si sovrappongono un'invasata drum-machine e intrecci di chitarra a sostenere il ritmo: il tutto viene continuamente aggredito da lampi elettrici, mentre il canto deve parecchio a Jamie Stewart (come impostazione) e ai Black Eyes (nella contrapposizione di più voci). L'altro brano di livello è "I Require Chocolate": vento elettronico di sottofondo, tintinnii di chitarra e pulsare di batteria ossessivi (mentre il canto segue ancora palesemente le influenze succitate) per creare un effetto da fine del mondo.

Gli altri pezzi, purtroppo, non sono allo stesso livello, anche se ve ne sono di riusciti. A cominciare da "Black Shifties" che spinge più sul versante del ritmo; passando per "Xerox My Hand", dove seppur non manca il battito tribale, la danza è rilassata, distesa, con inciso epico; e per la title-track, la più funky (e alla Pop Group) del lotto, con le chitarre che scimmiottano fiati. Altrove invece i risultati deludono un po' come nella cover di Captain Beefheart (comunque una buona dichiarazione d'intenti) "Hot Head" riletta in versione robotica, dove il gruppo è senza nerbo, o dove le influenze divengono copie sbiadite (ancora i Black Eyes per "Chart of You").

Il risultato convince, dunque, solo a metà. Ovvero: il disco è divertente, regge gli ascolti, ma non riesce a imporsi. Il gruppo comunque resta da tenere sott'occhio: se riusciranno ad affrancarsi maggiormente dai colleghi e a trovare un'ispirazione più brillante potranno regalarci molte sorprese.

19/12/2006

Tracklist

  1. The Best Siren Is a Flash Siren
  2. This Is a Movie
  3. Xerox My Hand
  4. Skin's Getting Weird
  5. 7-11
  6. I Require Chocolate
  7. Hot Head
  8. Black Shifties
  9. Chart of You
  10. Age of the Shrug
  11. The Garbageman and the Prostitute
  12. Tell Me About Your Mother
  13. Born to Be Filed

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