Dopo un primo album in trio (perlustrativo, ma non del tutto a fuoco), Stefano Pilia, Claudio Rocchetti e Valerio Tricoli chiamarono a raccolta il batterista Antonio Arrabito e spedirono il secondo dispaccio dall'universo 3/4HadBeenEliminated. Portando a maturazione quanto già espresso nel disco precedente, "A Year Of The Aural Gauge Operation" mise a punto quella che può essere tranquillamente definita come la trasfigurazione sonora di una psiche che s’interroga sull’essenza del suo rapporto con il mondo.
Le fattezze oniriche di “Widower” nascono dall’incrocio tra texture elettroacustiche, ipnotismi folk, manipolazioni e vocalizzi onirici, andando in pratica a disegnare la cornice all’interno della quale si muoverà un disco la cui essenza più profonda, in ogni caso, potrebbe essere stata affidata a “Labour Chant”, un brano in cui l’elemento umano (simboleggiato dalla voce) è abbandonato a se stesso in una landa piena di rovine. Quella di “Shifting Position”, invece, è ambient-drone carica di suggestioni narrative che si trasforma, dopo circa sette minuti, in un equilibrismo Talk Talk (quelli di "Spirit Of Eden", per essere chiari) su strapiombi This Heat.
Dopo le trascinanti dinamiche in bilico tra drone-folk e jazz-rock di “Monkey Talk”, il disco precipita nel flusso sotterraneo della vita (“Loop Recorder In The Patient With Heart Disease”), lasciandosi dunque abbacinare dalle perenni rifrazioni del Mistero (“In Every Tree A Heartache”) o impigliandosi nelle ragnatele del buio (“Fun With Nails”).
Il cerchio si chiude infine con “As Of Yore”, un brano che, nel ritornare sulle tracce di “Widower”, finisce per tirare in ballo anche i Neu! più enigmatici e atmosferici.
09/06/2019