Altamont

The Monkees' Uncle

2005 (AntAcid Audio)
hard-rock, blues-rock, stoner

Ignari dei tempi che corrono e delle musiche che vanno sempre più auto-sconvolgendosi, i californiani Altamont continuano a propinarci la loro miscela hard'n'heavy-blues, senza colpo ferire. C'è un mondo in subbuglio, lì fuori… ma è evidente che i nostri hanno sigillato le finestre con la massima cura. Hanno acceso una di quelle sigarette particolarmente speziate e hanno rivangato la lezione degli Zz Top filtrandola con alcune fumiganti slabbrature Melvins. Una band, quest'ultima, molto ben conosciuta dal leader Dale Crover, avendoci suonato la batteria. E, insomma, vi capitasse sotto mano, non abbiate timore di sorprendervi davanti a un disco che, sebbene risulti pressoché inutile e fuori tempo massimo, possiede una sincerità che finisce anche per convincerci, in qualche frangente. Tra l'altro, si sono anche procurati un'organista e un percussionista, nuovi di zecca. Hai visto mai ci scappa qualche idea originale! Macchè!

Metti su il disco e ci trovi quanto immaginato: la frenetica cadenza di "Frank Bank" è un biglietto da visita che non mente. Rallentano il tempo "Bathroom Creep" e "Dum Dum Fever" - quest'ultima dinoccolata visione acidula in chiave vagamente stoner. Se l'uptempo di "El Stupido" e le ferraglie di "Pedigree" stiracchiano qualche sbadiglio di troppo, il riff sventagliante di "The Bloodening" assume una connotazione lisergica con l'intrusione di soli distorti e allunghi al fulmicotone. Introdotta da una timida melodia acustica, "Easter Sunday" si apre in un'epica e fiammeggiante dilatazione psico-blues, con il sorriso dei Melvins nello specchietto retrovisore. Una puntatine in zona punk ("In A Batter World"), e questo è quanto. Anzi, no!

Restano i brani cosiddetti minori, ovvero quelli più interessanti. Magari dei divertissement imbastiti come riempitivi, eppure capaci di rendere la mediocrità di "The Monkees' Uncle" un po' meno indigesta. Niente per cui strapparsi i capelli, intendiamoci. Tuttavia, fa un certo effetto sentire questi duri dal cuore puro alle prese con la sperimentazione - battere metallico, sfarfallii sibilanti, voci amorfe - di "Bull Ramus" o con l'aura demoniaca di "Laughing Boy". O, ancora, con il feedback inviperito dentro le mura di una danza percussiva (la title-track). Hanno buona volontà e ci mettono impegno, i ragazzi. Ma seppiatelo: nel caso in cui decidiate di regalare loro un po' dei vostri soldi, abbinate alla spesa anche una bottiglia di whisky. E' di rigore e vi aiuterà a smaltire la fregatura.

Tracklist

  1. Frank Bank
  2. Bathroom Creep
  3. Dum Dum Fever
  4. Stupido
  5. Laughing Boy
  6. Pedigree
  7. Monkee's Uncle
  8. Bloodening
  9. Easter Sunday
  10. Bull Ramus
  11. In A Better World

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