Tra i brani contenuti in questo primo Lp, la white music XTC-iana di "Hey Bunny" costituisce il caso più eloquente, con chitarre inquiete e canto arruffato, scontato aggiornamento di sound all'era degli Interpol e dei già citati Libertines. "This Awful Morning", Strokes-oriented, si dilunga eccessivamente senza proporre una forma-canzone degna di nota. Di contro "Adult Video/Chinese Food", stesso clima garage, ha un riff abbastanza interessante e una zona vagamente cacofonica. Note positive arrivano anche dalla timida dissonanza di "Faces & Masks" su base quasi-Talking Heads, così come dalla buona prova della sezione ritmica in "Eyes Only", su basi chitarristiche baldanzosamente Maximo Park.
Le singole parti strumentali, più in generale, riescono talvolta a rendere appetibile anche le minestre più riscaldate. Ciò vale anche per il brano iniziale, "Telepathy", dotato d'incroci e incastri Television, e di un accelerando d'effetto basato su rullata che conduce alla chiusa. "9 * Out Of 10" sembra citare i White Stripes per poi lanciarsi in un felice rodeo Paul Weller-iano. La piece con cui il disco termina, una ballata tra Cure e Crash Test Dummies, passa per chitarre acustiche, cori fantasmagorici in background, una zona centrale semi-elettrificata per arrivare a un finale eccitato (anche se il già sentito attende costantemente dietro l'angolo).
Uno dei dischi più epigonali del 2005, gaiamente inutile, con evidentissime pecche di suoni svuotati e modaioli, ha un'organizzazione interna votata alla massima efficienza e una spudorata furberia di confezione in grado di ammaliare almeno i nuovi arrivati. Tenuta corta, vita breve. La produzione è avvenuta grazie a una provvidenziale simbiosi tra vecchia (Howard Gray) e nuova scuola (Gareth Parton), e il cerchio si chiude. Pregasi non confondere con i compianti Cherubs di Kevin Whitley, terroristi hard-noise dei primi anni 90, dal Texas.
(06/04/2013)