Drowsy

Growing Green

2005 (FatCat)
folk-rock

Al debutto su FatCat, il ventiduenne finlandese Mauri Hakkinen (in arte Drowsy) riesce a stupire. In realtà, di vero e proprio debutto non si tratta: tre anni fa infatti il talentuoso ragazzino aveva rilasciato sempre su FatCat il singolo "Careless Me" (contenuto anche in questo primo album). Poi, il silenzio. "Growing Green" è quindi figlio di una gestazione alquanto lunga, raccolta di materiale casalingo registrato rigorosamente lo-fi, compendio di un'arte povera che nell' ultimo decennio ha ritrovato le luci della ribalta.

Indubbiamente il vivere in un paese freddo e buio come la Finlandia, grande e disabitata, lascia adito alla solita babele di speculazioni sociopsicologiche: il disadattamento, la solitudine, la malinconia, le nottate alcoliche, il silenzio, la natura. Ebbene, a costo di essere banali, tutto questo è Drowsy, la sua musica, la sua poetica. Il suo è un folk acustico minimale, nel più puro stile lo-fi, con un delicato gusto melodico. C'è il giorno e la notte. La luce di melodie sinuose e il buio sinistro di accordi allungati e lasciati poi morire. E', questa, una propensione che ha tra i suoi massimi esponenti Will Oldham, e soprattutto il Will Oldham/Bonnie "Prince" Billy di "I See A Darkness".

L'album si apre con "Some Cursing": una voce notturna, ai limiti forse del troppo ricercato, si posa su un fingerpicking nella più classica della maniera cantautoriale, in cui ogni accordo è lasciato lì, solo, a creare emozioni. Basta già questo brano di apertura per insinuarsi e capire lo strano mondo di Drowsy: un mondo del tutto personale, a-razionale e frutto di una fervida immaginazione. La stessa immaginazione tratteggiata nel disegno di copertina, che dovrebbe rappresentare, per l'appunto, Drowsy, la sua camera e la relazione con il mondo esterno. Con "Harmless" si cambia strumento: non più la chitarra acustica, ma un pianoforte. La melodia, complice un'eco da registrazione amatoriale, sembra uscire da una grotta; terrorizzante e cupa al tempo stesso, "Harmless" è una delle prime canzoni scritte da Mr Hakkinen nel lontano 2001, anno di inizio di una relazione "postale" con la FatCat proseguita per i 3 anni successivi e riassunta in questo "Growing Green".

Dopo una parte centrale relativamente piatta che insinua il sospetto che il buon Drowsy i colpi migliori li abbia sparati all'inizio, si ritorna a respirare buona musica con "No Footprints To Trail", versione lo-fi acustica di una ballata qualsiasi del Maximilian Hecker di "Rose", seguita dal ritorno alla cupezza dell'esordio con "I Died Of Death", che fin dal titolo non lascia certo speranze di salvezza. Qualche gioiellino strumentale qua e là, un uso attento e moderato della strumentazione nelle mani di Drowsy, altre piccole perle melodiche rigorosamente acustiche, e l'album si chiude con gli 8 minuti di "Reclining The Minds Slowly Sway" (di cui due concessi al silenzio) e la scanzonata "Home Hits".

Le premesse sono buone. L'album è equilibrato e non fatica a reggere dignitosamente i 58 minuti di durata. E' pur sempre l'opera prima di un giovane cantautore, che ha dedicato ben tre anni alla composizione di questi 14 brani, e raramente il mercato accetta regole così dilatate. Difficile dire se "Growing Green" rimarrà un unicum nella carriera di Mauri Hakkinen o solo l'inizio, ma da quello che si è ascoltato, gli auguriamo una lunga carriera.

Tracklist

  1. Some Cursing
  2. Harmless
  3. Yellow Leaves & White Trees
  4. Careless Me
  5. Bright Dawn
  6. I Watch The Sky
  7. Growing Green
  8. Cryosleep
  9. No Footprints To Trail
  10. I Died Of Death
  11. Great Scintillantes
  12. Plim Plom Autumn Song
  13. Reclining, The Minds Slowly Sway
  14. Home Hits

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