"Una parte di cacofonia space-rock, una di
destrutturazione sonica punk-rock, e una di cattivi viaggi ambientali": sono
questi gli ingredienti dell'ibrido cocktail sonoro chiamato My Education, così
come enunciati dalla band nella pagina d'ingresso del suo sito. La miscela
sembra complessa e anche piuttosto intrigante, ma alla prova dei fatti risulta
piuttosto nota e già ben collaudata in molte produzioni degli ultimi
anni.
Il sestetto originario di Austin, giunto con questo
"Italian" al secondo album in sei anni - dopo l'autoprodotto "5 Popes" del 2001
- si colloca infatti nell'ideale solco tracciato da gruppi quali Godspeed You! Black
Emperor e i concittadini Explosions In The Sky,
presentando un lavoro lungo (oltre un'ora di durata) e complesso, come nella
ormai consolidata tradizione di quel post-rock che intreccia momenti di
romanticismo orchestrale a impennate emotive decisamente rumorose.
Lo si
capisce subito con l'ascolto dell'introduttiva "Snake In The Grass", le cui
ambientazioni altamente emotive non possono non rimandare ai ben noti canovacci
del post-rock apocalittico; tuttavia, fin da questo brano, si intuisce anche una
certa inversione di alcuni dei canoni del genere, poiché l'andamento della
traccia non è il classico inizio lieve e romantico che prelude all'esplosione
finale. I My Education presentano infatti, in questo come in altri episodi di
"Italian", una notevole varietà compositiva ed emotiva, raggiunta attraverso
l'alternanza e la giustapposizione, all'interno del medesimo brano, di vorticosi
passaggi chitarristici e altri più orchestrali, dominati dagli archi, come
quello che rappresenta proprio il fulcro del brano d'apertura. Se questo schema
sembra in parte seguito in alcune delle nove tracce dell'album, l'attento
ascolto delle stesse denota una pluralità di soluzioni in grado di travalicare -
o per lo meno allargare - gli ormai angusti confini delle composizioni di
post-rock strumentale.
Così, l'ottima "Plans A Through B" presenta un
lento incedere percussivo, intorno al quale ruotano distorsioni chitarristiche,
archi e perfino un organo, mentre "Thanksgiving" e "Texas Style" riescono a
diradare il non agevole registro espressivo della band, attraverso accordi di
liquide chitarre, che si rincorrono disegnando arabeschi sonori che rimandano a
tratti ai primi Tristeza, evocando più cieli limpidi che non cupa oppressione
apocalittica. In questi passaggi, come anche nella classicheggiante "Puppy
Love", nella quale il pianoforte assurge a strumento guida, persino i momenti
emotivamente più intensi perdono gradualmente le loro componenti drammatiche,
acquistando invece toni elegiaci ben più vicini agli Explosions In The Sky di
"The Earth Is Not A Cold Dead Place" che non a band dall'impatto sonoro più
schiettamente aggressivo, quali ad esempio i giapponesi Mono.
Le diverse
esperienze di alcuni dei componenti della band (alcuni dei quali sono anche
membri di Stars Of The Lid) si distinguono poi nei due interludi ambientali
"(Polyphonic Walnuts)" e "( )", momenti di quiete dilatata tra le tempeste
emotive delle quali l'album è ricco, mentre altrove ("Dirty Hands" e soprattutto
"Green Arrow") aperture liriche orchestrali segnate dal suono del pianoforte si
alternano a muri di chitarre tali da giustificare l'"ingrediente" space-rock.
Benché le strutture di molte delle composizioni in esso comprese
ricordino da presso quelle di Godspeed You! Black Emperor ed Explosions In The
Sky, in "Italian" si scorge un approccio volutamente aspro e privo di eccessive
cure formali, nella sua varietà, sufficiente a sottrarre i My Education dal
novero dei tanti meri seguaci di uno stile creato e già ampiamente sperimentato
da altri. Certo, la band texana non aggiunge alcunché di radicalmente "nuovo"
nell'ambito musicale all'interno del quale si colloca, ma proprio il suo
approccio, senza dubbio genuino, dimostra una sensibilità compositiva tale da
rendere "Italian" almeno di gradevole ascolto, seppure consigliabile
esclusivamente agli appassionati completisti del genere.