Esce anche
per il mercato italiano "Ballads for Little Hyenas", versione inglese
del meraviglioso "Ballate
per piccole iene". La presenza di tre madrelingua ha fatto sì
che i testi non fossero tradotti parola per parola (alcuni passaggi sono stati
riscritti completamente), ma hanno subìto una sorta di trasmigrazione linguistica
nella quale si è ben riuscito, pur presentando nuove visioni e descrizioni,
a non stravolgere il significato dei testi e mantenere intatti metrica e contenuti. Soprattutto
è interessante sentire come alcuni brani - come "White Widow",
"Fresh Flesh", "The Thin White Line" - nati in inglese per
poi essere riadattati in italiano, abbiano subito questa sorta di poetica back-version. Le
nuove incisioni della voce hanno portato il disco a essere completamente rimasterizzato
e gli orecchi più fini si accorgeranno di un'atmosfera un po' più
"calda" e "amichevole". Per quanto riguarda la pronuncia,
non è poi tanto male. Probabilmente conosciamo già a memoria (quanto
vorrei che, soprattutto parlando di "Ballate per piccole iene", anche
in italiano si dicesse "conosciamo già a cuore") le versioni
italiane. Convincono forse meglio le canzoni un po' più lente, come
"Sparkle", "Fresh Flesh" e "There's Many Ways".
O forse tutto è dipeso dall'accento che correggeva Agnelli:
se quello australiano dell'ex-Cousteau Davey Ray Moor o quello inglese di John
Parish. No, quello di Dulli pare di no: secondo la leggenda Dulli si ostinava
a voler far cantare Agnelli con l'accento del sud degli Stati Uniti, impresa veramente
ardua per chi ha passato molto tempo in Inghilterra. E io ce li vedo proprio:
Dulli che si spazientisce perché il risultato è discutibile e Agnelli
che si demoralizza e si sente un po' come Rocky Robert. Un disco che il
mercato italiano potrebbe anche considerare "superfluo" (e quale orribile
pensiero!) e il pubblico degli Afterhours
"minore", ma è comunque un disco da apprezzare. Inciderlo e vederselo
pubblicare da etichette prestigiose (la One Little Indian americana non dipende
dalla One Little Indian inglese, sono due etichette ben distinte) prima in Europa
e poi (da marzo 2006) negli Stati Uniti è già una grande conquista. Ho
sempre pensato che la Buona Musica italiana venga sottovalutata, dagli italiani
in primis, ed è un peccato perché molti dei nostri artisti non hanno
nulla da invidiare a quelli stranieri e più ascolto "Ballads for Little
Hyenas" più me ne convinco. Ultima segnalazione, quella di un
brano in più rispetto alla versione italiana: la cover di "The Bed"
di Lou Reed, cantata in coppia
con Greg Dulli. Speriamo
bene. Intanto complimenti. |