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Tracklist

1The Thin White Line
2Ballad for My Little Hyena
3The Ending Is the Greater
4There's Many Ways
5White Widow
6Fresh Flesh
7Sparkle
8Desire Froze Here
9The Bed
10Judah's Blood
11Andrea's Birthday

 

 
Autore:AFTERHOURS
Titolo:Ballads For Little Hyenas
Anno:2006
Genere:rock
Etichetta:Mescal/One Little Indian
 

Esce anche per il mercato italiano "Ballads for Little Hyenas", versione inglese del meraviglioso "Ballate per piccole iene".

La presenza di tre madrelingua ha fatto sì che i testi non fossero tradotti parola per parola (alcuni passaggi sono stati riscritti completamente), ma hanno subìto una sorta di trasmigrazione linguistica nella quale si è ben riuscito, pur presentando nuove visioni e descrizioni, a non stravolgere il significato dei testi e mantenere intatti metrica e contenuti.
Soprattutto è interessante sentire come alcuni brani - come "White Widow", "Fresh Flesh", "The Thin White Line" - nati in inglese per poi essere riadattati in italiano, abbiano subito questa sorta di poetica back-version.

Le nuove incisioni della voce hanno portato il disco a essere completamente rimasterizzato e gli orecchi più fini si accorgeranno di un'atmosfera un po' più "calda" e "amichevole".

Per quanto riguarda la pronuncia, non è poi tanto male. Probabilmente conosciamo già a memoria (quanto vorrei che, soprattutto parlando di "Ballate per piccole iene", anche in italiano si dicesse "conosciamo già a cuore") le versioni italiane.
Convincono forse meglio le canzoni un po' più lente, come "Sparkle", "Fresh Flesh" e "There's Many Ways". O forse tutto è dipeso dall'accento che correggeva Agnelli: se quello australiano dell'ex-Cousteau Davey Ray Moor o quello inglese di John Parish.
No, quello di Dulli pare di no: secondo la leggenda Dulli si ostinava a voler far cantare Agnelli con l'accento del sud degli Stati Uniti, impresa veramente ardua per chi ha passato molto tempo in Inghilterra. E io ce li vedo proprio: Dulli che si spazientisce perché il risultato è discutibile e Agnelli che si demoralizza e si sente un po' come Rocky Robert.

Un disco che il mercato italiano potrebbe anche considerare "superfluo" (e quale orribile pensiero!) e il pubblico degli Afterhours "minore", ma è comunque un disco da apprezzare. Inciderlo e vederselo pubblicare da etichette prestigiose (la One Little Indian americana non dipende dalla One Little Indian inglese, sono due etichette ben distinte) prima in Europa e poi (da marzo 2006) negli Stati Uniti è già una grande conquista.

Ho sempre pensato che la Buona Musica italiana venga sottovalutata, dagli italiani in primis, ed è un peccato perché molti dei nostri artisti non hanno nulla da invidiare a quelli stranieri e più ascolto "Ballads for Little Hyenas" più me ne convinco.

Ultima segnalazione, quella di un brano in più rispetto alla versione italiana: la cover di "The Bed" di Lou Reed, cantata in coppia con Greg Dulli.

Speriamo bene. Intanto complimenti.


Recensione di Magda Di Genova casella postale
 
starstarstarstarstarstarstarstarstarstar 7/10

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