Eagle*Seagull

Eagle * Seagull

2006 (Lado)
pop-rock
6.5

Eagle*Seagull è un sestetto di Lincoln, Nebraska, autore di un esordio omonimo uscito lo scorso anno solo in terra natìa. Questo settembre la tedesca Lado è riuscita a portarlo anche aldiqua dell'oceano, e noi, incuriositi dai paralleli proposti (da recensioni e presentazione della band) con gli Arcade Fire, siamo andati a ficcanasare.

Beh, diciamo subito che l'ormai pluridecorata (e attesissima al varco) pietra di paragone non ha nulla a che vedere con i nostri, che presentano un pop-rock marcatamente indie, con una voce, sguaiata più che teatrale, tendente al glam, ma nulla del suono "pieno" e complesso dei canadesi. Addirittura pare meno campato in aria sentirci, seppur vagamente, qualcosina dei Wilco (cui, a detta dei componenti, si ispiravano ad inizio carriera): il tutto però si limita a qualche accenno melodico e svisatina country. E' anche questo in realtà un paragone del tutto fuorviante, fatto giusto per far ben intendere quanto lo fosse il primo.

Fissate le coordinate, caratteristica del disco è comunque un eclettismo, che, ponendosi all'interno del genere delineato, permette ad ogni pezzo di vivere di vita propria e al tempo stesso di creare un amalgama indipendente. Quella che formalmente è pura descrizione, sostanzialmente è un merito, in quanto, data una certa percentuale, buona, di capacità scrittorie, non si incontra un pezzo mediocre. Il problema magari è al lato opposto, dato che sono solo un paio di brani a segnalarsi rispetto alla generica discreta godibilità.

Piano e voce lievemente trattati reggono le fila della traccia d'apertura, "Lock and Key", piacevole ballata indie, sottolineata da pennate di basso e ripassi di chitarra elettrica, con tanto di vorticoso finale (che però non aggiunge nulla di significativo). "Photograph" punta invece sul movimento, pop-rock carico e trascinante, squillante e chiassoso, prima di involversi in melodismo romantico "al limite", con canto tormentato, e concludere in coro angelico campionato. "Heal It/Feel It" è il momento rock, con un bel riff ben scandito che non trova meritato sviluppo; mentre "Hello, Never" è invece un poppettino svagato, per piano saltellante, spazzolate country e schitarrate in arrangiamento.

Concreta bellezza arriva invece da "Holy", acustiche e delizioso giro di piano sognante, il canto che si adegua, normalizzandosi in un tono delicato, un buon arrangiamento di corde, nessun elemento fuori posto, nessun esagerazione, durata (cinque e venti) adeguata all'emozione da trasmettere. L'altro brano a fare centro è "Your Beauty Is a Knife I Turn on My Throat", il contrario del precedente, stupido piano da music-hall a fare da base ad un pezzo storto, sconnesso, tribolato, banjo che compare all'improvviso, come le elettriche, quelle eteree che bloccano il ritornello, e quelle taglienti che fanno a fette il passo: e tutti insieme, in gloria, nel finale confuso a suon di battiti di mani.

Ciò che non è stato citato si adegua al canone dei primi brani, modificandone giusto la cifra formale un po' di qui e un po' di lì. "Eagle*Seagull" è un disco piacevole, che qualcuno proverà a spacciare come capolavoro nascosto solo perchè (appunto) sconosciuto, vario e al contempo orecchiabile e spigoloso. In realtà non c'è nulla di geniale, ma un pugno di canzoni ben scritte, con pecche a livello di personalità (la voce spesso è più fastidiosa che altro; la patina indie, per quanto sentita, non rende un'arrangiamento migliore di uno costruito in modo classico; dissonare non è ontologicamente superiore a suonare), e, proprio per questo, con margini di miglioramento futuri. Nella mischia si difende bene ma non tanto da emergere realmente.

21/10/2006

Tracklist

  1. Lock and Key
  2. Photograph
  3. Hello, Never
  4. Death Could Be at the Door
  5. Holy
  6. Your Beauty Is a Knife I Turn on My Throat
  7. It Was a Lovely Parade
  8. It's So Sexy
  9. Last Song
  10. Heal It/Feel It
  11. Ballet or Art

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