Ensemble

Ensemble

2006 (Fat Cat)
glitch-folk

Ensemble è lo pseudonimo scelto da Olivier Alary, francese di Tolosa, da diversi anni residente a Montreal, nel tentativo di incastonarsi elettricamente tra le innumerevoli compagini indie in rotta verso il web alla fine dello scorso decennio.
La data esatta della sua entrata in orbita coincide con la celebre spedizione di un demo ai padroni della Fat Cat Records, prima ancora che la stessa giovane label aprisse i battenti. In sostanza, Alary è stato il primo musicista a contattare la gatta grassa del panorama indie. Un triste primato, in quanto qualche inesperto selezionatore rispedì frettolosamente il tutto al mittente, costringendo il nostro verso un rifugio più sicuro e forse anche più consono alle sue aspettative: l’illustre Rephlex Records di un Richard James già a caccia di giovani talenti.

Trattasi di un’artista visionario, che concepisce il proprio suono mediante l’utilizzo di campionamenti ambientali, distorsioni elettroniche di natura glitch, inserite passo dopo passo in un contesto propriamente folk. "Sketch Proposals", il suo primo lavoro, è un timido incrocio tra una Bjork in stato confusionale e le primitive concitazioni glitch di inizio millennio. La dipendenza dal laptop, a sua volta, dà sfogo a una minuziosa ricerca elettrica del fiabesco, tracciata da una personalissima sofisticazione strumentale.
Il recente passato di questo giovane manipolatore di suoni, dall’aspetto decisamente introverso, è segnato da una fitta schiera di importanti collaborazioni formative, le quali hanno gradualmente contribuito a migliorare il suo excursus melodico; lo stile è lentamente maturato, dirottato verso un’arcana metamorfosi delle risonanze, blandite e protratte puntualmente nella fase centrale di ogni singola traccia verso pulsazioni ai limiti del trascendente.

Sei anni esatti separano il suo esordio da questa fatica omonima, sei anni attraverso i quali Alary è entrato a far parte, con le sue sonorizzazioni, del mondo delle arti visive, partecipando come musicista a rassegne cinematografiche di altissimo valore, rafforzando gradualmente i rapporti con artisti del calibro di Chan Marshall, Lou Barlow (Dinosaur Jr, Sebadoh), entrambi presenti nel disco, Piano Magic (Alary collabora nell’album di remix "Panic Amigo" mixando "There’s No Need For Us To Be Alone" ), e soprattutto Bjork, dichiaratasi recentemente una sua fan, con la quale ha finanche inciso, tra le tante cose, la celebre "Desire Constellation".

In questa seconda fatica omonima, Alary non fa altro che rinvigorire il suo personale profilo elettro-folcloristico. L’introduttiva "Summerstorm", sfondo altisonante di un cammino meditativo, prende forma attraverso il passaggio di uno stormo di discrepanze acustiche. L’idea è di raggiungere l’immaginifico e l’inimmaginabile, circondandosi di cumuli di accozzaglie elettriche, rispedite, in seguito e a caso, verso l’ignoto.
Alary cerca di esplicitare mediante i suoi impulsi la completa liberazione da qualsiasi gamma di nonsense relazionale. L’attitudine è sempre quella di reiterare il suono attraverso contorsioni folktroniche, liberandolo improvvisamente dall’aggancio voltaico.

Chan Marshall è perfetta nell’incanalare questo tortuosa escalation di intenti: "Disown, Delete" è una gracile perdizione temporale. L’acustica baciata dall’elettronica in un vortice di dissonanze, alla stregua dei migliori Notwist. Le similitudini sussistono anche con l’altro francesino in fuga verso l’Atlantico, quel Benoit Pioulard, figlioccio prediletto di casa Kranky, tendenzialmente assimilabile al nostro per la raffinata ricercatezza elettroacustica.
Giocare a fare il Brian Eno, simulando ora la brezza marina (i due minuti esatti di "Unrest"), ora una piovosa escursione ai bordi della Garonna ("For Good"), è sempre un pericolo, non per il nostro Alary, abile nel concludere (quasi) indenne questa sua personale partita al videogame. Un gioco che diventa cartoon nei sei minuti di "One Kind Two Mind", grazie anche al supporto di Lou Barlow.

Sei anni d’attesa forse sono troppi. Ciò che chiediamo a Olivier Alary è semplicemente di dimezzare i tempi delle sue produzioni. Una richiesta che senz’altro lo gratificherebbe almeno quanto è riuscita a gratificare noi la sua musica.

(13/03/07)

13/03/2007

Tracklist

  1. Summerstorm
  2. Still
  3. One Kind Two Minds
  4. Unrest
  5. Disown, Dilete
  6. All We Leave Behind
  7. Loose
  8. For Good

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