I tedeschi Lotterboys si autodefiniscono come "supergruppo
elettronico". La nomenclatura è imprecisa, perché trattasi in realtà di due
componenti dei Terranova (Shapemod e Fetisch) con l’aggiunta di Mack Goudy Jr.
Questo loro debutto discografico lascia da parte il downtempo del gruppo
maggiore, dimostrandosi orientato piuttosto a una riproposizione fortemente
disimpegnata di funk ballabile (non campionato), con relative variazioni in tema
e decorazioni electro comico-surreali.
Risultato, si salva poco o
nulla. Già da "Star Whores" (titolo demenziale vecchio come il cucco), sono ben
chiare le fondamenta: voce baritonale alla Tom Jones variamente filtrata e
rielaborata (con gusto teutonico di rara rozzezza), groove basso-batteria
insistiti al limite della sopportazione, cincischiamenti kitsch di mixer
e sampler . Spesso la linea vocale diventa farraginosa, dimenticandosi
dell’orecchiabilità (e quindi sprofondando nella noia), come nel dance-rock
della seguente "Heroine", o nel punk-funk smussato insensatamente verso il
philly sound vecchia maniera di "Blazer".
Quando si vira alla
fascinazione sonora vagamente Lcd Soundsystem, come nella
title track , si hanno costruzioni un minimo meditate e margini di
creatività variamente sfruttati, ma in ogni caso sempre e comunque orientati al
dancefloor . In "Can't Control The Boogie" c’è un attacco un po’ meno
scontato che porta a un beat degno della body music storica, che
però rimane senza sbocchi, pure inquinato dai soliti giochino sonori (a volte
ritmici, a volte dinamici, a volte del tutto inutili).
Ma i riferimenti ai
Blondie presenti nello scarno
disco-punk di "Give It Up" tendono a disperdersi nel nulla, visto che - oltre a
non esserci nessuna Debbie Harry - sopraggiunge pure una linea di synth davvero
infelice. Infine, il rozzissimo "Involvement", il verboso rap meccanizzato di
"Cadillac And Mac", il battito tardi ‘80s con vocal melodiosamente
robotizzate (Frankie Goes To Hollywood di bassa lega) di "Iron Man", e la chiusa
di "Wired And Tired" con refrain umanoide accoppiato a crooning
sensuale, non si elevano dallo status di puri riempitivi.
In pista
queste cose possono far sfracelli (come no), è questione di punti di vista. Tra
mixerate , frivolezze, bassezze assortite, rimpiangiamo cento volte
l’onestà del semplice revival. Nessuna parvenza d’idea convenzionalmente intesa.
Gioco ironico? No, pecoreccio.
06/09/2006