Metal Hearts

Socialize

2006 (Suicide Squeeze)
folk-rock

Un registratore quattro piste. Un garage. Due ragazzi, Anar Badalov e Flora Wolpert-Checknoff, rispettivamente di 19 e 18 anni. Prendete il folk-rock, una drum-machine , un piccolo sintetizzatore. Concedetegli la possibilità di mostrarsi in tutta la sua nuda e cruda bellezza di musica fatta per dipingere le piccole cose, quelle che tutti i giorni ti scivolano accanto, ti fanno diventare matto, ti appassionano, ti straziano, ti conducono a morire, conservando un po' della vanità della tua vita. Che poi, se resta qualcosa di noi, trattasi solo di piccoli cenni, di dita impresse su specchi opachi, di sorrisi furtivi scambiati con la luna. Fuori dal mondo che fa rumore, canzoni fragili giocate su un incrocio di stili a suo modo raffinatissimo, in cui l'anima sintetica sposa l'eleganza di un lirismo sfumato, frantumato, fatto di sonorità delicate, nitide. Un classicismo lo-fi che batte al ritmo di un cuore di plastica. Un mondo di giovanile ardore intriso di un'ansia spettrale. Un connubio di vita e di morte, di mete raggiunte e occasioni perse.

E' una musica che sbircia il mondo da lontano, che possiede una semplicità bambina ("No More Ghosts"), un gusto architettonico frastagliato, nonostante la resa microscopica delle parti, disposte con cura nel loro angolino luminoso ("Ocean Song"). Dagli intrecci vocali (il baritono di Anar contrapposto al registro "aereo" di Flora) e dal fronteggiarsi carezzevole di drum-machine e scintille minime di chitarra, nascono canzoni leggere come piume ("Disappeared), dal pulsare ipnotico e dalla sensualità diafana ("Gentleman's Spell"), in cui fasce di violoncello e tenui venature di sax dipingono fondali di densa malinconia, mentre gocce di piano rigano i vetri di una stanza buia. Per un cuore metallico, ridefinirla, quella musica così vicina alla terra (la title track), intima come le cose che non riesci a dire nemmeno alla tua donna ("Foothills")!

Beat angolari e spigolosi, il timido espandersi di un bozzolo melodico ("Mountain Song", "Midnight Sun"), il sotterraneo germinare di un modernariato lo-fi ("Vampires/Tendency To Run") appeso al filo di un classicheggiare sospeso, che trova tutto il suo arcano splendore nella funerea atmosfera di "Sunray". E' sorprendente la maturità e la personalità con cui i due affrontano la materia. Insinuano un senso di stramba nostalgia sotto la pelle ("Airplanes Flying") e lo fanno con delicatezza. E, forse, nemmeno si accorgono di averci regalato un piccolo gioiellino che, certamente, ci aiuterà a tenere a bada l'inverno.

21/12/2006

Tracklist

  1. Socialize
  2. Foothills
  3. Gentleman's Spell
  4. Mountain Song
  5. Midnight Sun
  6. Sunray
  7. No More Ghosts
  8. Ocean Song
  9. Vampires/Tendency To Run
  10. Airplanes Flying