Silversun Pickups

Carnavas

2006 (Dangerbird Records)
neo-gaze, alt-pop

Credevo che quest'anno sarebbe stato ricordato per il debutto di Beirut, o per i Be Your Own Pet, o i My Latest Novel, insomma per qualcosa di brand new.
Invece sbagliavo, quest'anno (duemilasei) sarà ricordato per il ritorno definitivo dello shoegaze .
Figli e nipoti di My Bloody Valentine e Slowdive (e i mai dimenticati Ride) sono proliferati da un paio d’anni come funghi, esponenti principali gli Amusement Parks On Fire (che vogliano o no, anche se dalle interviste cercano di tirarsi fuori dal movimento), i Televise, i Serena Maneesh e i Silversun Pickups.
Questi ultimi, quartetto californiano al secondo lavoro, dopo il preparatorio e ottimo "Pikul" (Ep con singolo "Kissing Families", noto per essere stato colonna sonora di uno spot pubblicitario) dello scorso anno, sono giunti ora al secondo lavoro, "Carnavas".

Il disco è perfetto nel riadattare le influenze shoegaze classiche, chitarre ribassate plettrate verso il basso e teste ciondolanti (che sembra quasi di vederli) e un lavoro sulle voci, enorme, una femminile (tanto eterea da ricordarne un altro paio del gaze-passato) e una morbida e zuccherofilamentosa maschile, ruvida a tratti, da ricordare il miglior Corgan di "Mellon Collie", con un po’ di adenoidi in meno.
L’album parte con "Melatonin", che potrebbe trovare posto tranquillamente su "Loveless" o "Souvlaki", talmente è marcato l’accento di Shields e soci, un impasto di feedback con un magma di bassi che fa risaltare voce e melodia cristallina, un autentico omaggio, insomma.
Il gruppo sembra volersi levare subito di dosso il peso di un passato che c’è, è innegabile e fa fiorire l’intero lavoro tanto da far cadere in errore l'ascoltatore che battezza subito il discorso con "un altro gruppo clone". Invece no.

Invece no, perché da lì inizia un lavoro di assimilazione e rielaborazione di un genere (lo shoegaze) filtrato per mille colini, dalle fattezze noise come in "Dream At Tempo 119", con un basso e una ritmica che saluta la Gioventù Sonica nei suoi episodi più accessibili, o stoner come "Well Thought Out Winkles", primo estratto del lavoro che potrebbe essere dei Queens Of The Stone Age, per potenza del riff guida e della batteria in perenne controtempo; stesso discorso per "Future Foe Scenarios", a tratti rabbiosa e sorprendente nel cambiare faccia all’identità musicale del gruppo, per arrivare stremati da tante sensazioni all’ ethereal-pop , come nel caso di "Rusted Wheel", in cui si affogano anche echi lushiani e del migliore neo-grunge dei primi anni 90 (vedi alla lettera Bush).

Un impasto enorme, complicato, da far tremare i polsi a un gruppo navigato, figuriamoci a un gruppo al secondo lavoro, e invece (sarà fortuna, ma anche bravura e tanti tanti ascolti, insomma c’è chi studia...) il quartetto riesce a fare le nozze coi fichi secchi, con generi che presi di per sé erano chiusi, essiccati, nei quali ogni nuova proposta aveva un fondo (e anche qualcosa di più) di vecchiaia (vedi il noise-rock à-la Sonic Youth), aveva preferito eclissarsi (Shield dove sei?), o peggio non aveva trovato più sbocchi commercialmente validi (Bob Mould, gli Husker Du e gli Sugar).

Il paragone più facile che leggerete in giro è con gli Smashing Pumpkins 1979-iani, specie per "Lazy Eye", la cui intro e struttura richiamano una delle canzoni più belle del gruppo di Chicago; aggiungo però che piacerebbe tanto a Corgan fare un disco così ora e che i Silversun Pickups meritano ben più di una facile catalogazione in etichette (anche se la più abusata sarà "neo-gaze", per la gioia di tutti).
"Carnavas" è semplicemente un gran disco: undici tracce bilanciate, con un anthem memorabile, "Little Lover's So Polite", un'attitudine pop-punk vicina a quegli Sugar di Bob Mould mai dimenticati, con ritornello che ti si infila in testa e non si schioda più. Uno di quei dischi che immagini stampati su vinile, che metti su e non smetti più di ascoltare, e che se mentre lo ascolti ti incanti a guardare la punta delle scarpe è un caso... O forse no.
Disco dell’anno per chi scrive.

16/10/2006

Tracklist

  1. Melatonin
  2. Well Thought Out Twinkles
  3. Checkered Floor
  4. Little Lover's So Polite
  5. Future Foe Scenarios
  6. Waste It On
  7. Lazy Eye
  8. Rusted Wheel
  9. Dream At Tempo 119
  10. Three Seed
  11. Common Reactor

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