Weather Machines

The Sound Of Pseudoscience

2006 (Tigers Against Crime)
power-pop

Scintille power-pop dal Midwest. I Weather Machines sono l'ennesima compagine tutta chitarre febbricitanti, melodie ariose e ritornelli appiccicosi come mosche zuccherine. Eppure, dio sia lodato!, questa è una di quelle volte in cui la formula si lascia apprezzare, regalandoci anche qualche brano da inserire direttamente nel nostro juke-box mentale.
Jason Ward (chitarra, voce), J. Waylon Miller (batteria, voce), Ali DeMerssemann (basso) e Patrick Fleming (chitarra) hanno finalmente realizzato il loro sogno: registrare musica pop dall'anima sbarazzina e capace - perché no? - anche di far ballare. Musica fatta di canzoni brevi (per non annoiare troppo, ci tiene a precisare Ward …) e intrisa di quell'umore giovanilistico tipico dei primi anni 60. Nessuna ambizione rivoluzionaria, nessun travaglio sperimentale, quindi. "The Sound Of Pseudoscience" è disco che piace soprattutto per la sua schiettezza e per il modo, un po' malinconico un po' esuberante, con cui ci lascia riaccarezzare una giovinezza in fondo mai svanita.

E, allora, via!, dentro il sole di un pomeriggio d'agosto ("Modern Text On Love"), scorrazzandoci in giro con un sorriso ebete ("Fade Out Classic"). Zampettare in lungo e in largo come il basso di "Northern Lights", immaginandosi ancora giovincello sbarbato, impudico mascalzone. Alzi la mano chi è capace di non battere il piedino e di intenerirsi almeno un pochetto dinanzi a questi piccoli quadretti di semplicità assassina. Capriccioso brio ("The Latest In Company Brides"), deliziosa effervescenza Big Star ("Old School vs. Liberty Girls") e luminosissimi rettilinei punk-pop ("Mission: Satellite!").
Energia e fervore emotivo, una buona dose di sfacciataggine e insolenza vagamente punkettone, qualche picco di creatività dal respiro epico (l'eccellente "Stains Of Saints", raga-pop dagli accenti quasi celestiali e innamorato di se stesso), ma senza mai forzare la mano, piuttosto cercando di arrivare dritti al bersaglio, senza vie di fuga e senza esibizione di superflue verità.

Facendo leva su una superficialità tutt'altro che banale, i Weather Machines fanno i conti con le loro innumerevoli influenze e le loro piccole aspirazioni, incrociando, ad esempio, il Costello prima maniera con i Jam ("Last Stop"), ma con una naturalezza che ha quasi del miracoloso. Musica da consumare in fretta e furia. Cogli l'attimo e non starci troppo a pensare. Canzoni che scorrono leggere come fiumiciattoli di montagna. E che sanno anche essere dolentemente nostalgiche, quando vogliono. E' il caso, ad esempio, di "New Rules Of Conversation", ballata dal respiro psichedelico che lascia aperte sul futuro prospettive vagamente interessanti.

14/12/2006

Tracklist

  1. Modern Text On Love
  2. Fade Out Classic
  3. Northern Lights
  4. Alone In Shiki
  5. The Latest In Company Brides
  6. Old School vs. Liberty Girls
  7. Mission: Satellite!
  8. Stains Of Saints
  9. Me Too Iguana
  10. Last Stop
  11. 32,000' Above Suck City
  12. New Rules Of Conversation

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