Drew Gress

The Irrational Numbers

2007 (Premonition Records)
jazz

La seconda prova del supergruppo creato da Drew Gress vede coinvolti ancora una volta Tim Berne al sax contralto, Ralph Alessi alla tromba, Craig Taborn al piano, Tom Rainey alla batteria e, naturalmente, il Nostro al contrabbasso e all’elettronica. E' arduo convincersi che possano esistere formazioni migliori.

La più efficace tra le peculiarità di Gress è la capacità di coinvolgere i musicisti che interpretano le sue composizioni e stimolare il loro apporto improvvisativo, con lo scopo di animare il più possibile il sacro momento dell’improvvisazione. La sua musica è una commistione tra la tradizione free e il modern jazz più creativo, con uno sguardo senza filtri anche a quelle che sono le attuali tendenze mainstream.

La contemplazione della sua opera genera nell'ascoltatore la sensazione di recepire una proposta sospesa nel tempo, nella quale non si evidenzia nessun linguaggio specifico, eppure, allo stesso tempo, se ne percepiscono diversi, come se fossero raccolti in un contenitore improvvisativo.   In “Neopolitan”, una sorta di calypso sbilenco introduce soffici pause e l’improvvisazione si manifesta pian piano e sottilmente grazie all'apporto creativo degli esecutori; la prima delle suddette pause, ad esempio, è sottolineata dal lavoro del pianista Taborn e preconizza momenti di rara bellezza. La ballad “By Far” emoziona l'ascoltatore attraverso la sua modernità.
La dimostrazione dell’incredibile sensibilità di Gress è tuttavia racchiusa in “True South”, in cui il gran finale sfuma in un'ipnotica eco anticipata da limpidi rimbalzi elettronici. Un approccio decisamente futuribile.

Una simile opera fa sperare che il quintetto non perda l'equilibrio e continui a produrre gemme di siffatta qualità.

17/11/2008

Tracklist

  1. Bellwether
  2. Chevelle
  3. Your Favourite Kind
  4. Fauxjobim
  5. Neopolitan
  6. Blackbird Backtalk
  7. Bu Far
  8. Mas Relief
  9. The Heavenly Hell
  10. True South

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