Irr. App. (ext.)

Secondo le teorizzazioni di Wilhelm Reich la superimposizione di due sistemi di energia orgonica, verificabili nell’amplesso, si rivela principio di funzionamento della natura e dei suoi fenomeni; dalle aurore boreali, agli uragani, al moto e alla forma dei corpi celesti.
“Cosmic Superimposition” è la seconda istallazione di una trilogia ispirata dalle teorie Reichiane, dopo il riuscito “Ozeanische Gefühle”, pubblicato nel 2004 su Helen Scarsdale Agency. Lui si chiama Matthew Waldron, titolare della sigla irr. app. (ext.), collaboratore stretto di Steve “Nurse With Wound” Stapleton, e, per chi vi scrive (ma non solo), uno dei più interessanti “sperimentatori” post-industriali degli ultimi anni. Nonostante non goda di grandissima visibilità, almeno qui da noi.

Nei quarantaquattro minuti della suite in questione Waldron gioca con le armonie, rette su equilibri fragilissimi,  che sembrano frantumarsi di continuo. I primi venti minuti circa scorrono in verità senza attriti di sorta (o quasi), in un costante crescendo ambientale, arricchito da field recordings e concretismi vari. Ma è un fluire cupo, da giorno del giudizio verrebbe da dire, altro che sintonie cosmiche o inebrianti comunioni divine... Poi  il fallout è l’incedere lineare si sfascia. Così dopo un’intermezzo di rumori alieni, lo spazio d’ascolto si ritrova saturato da fascioni sonori che s’intersecano senza alcuna regola preordinata, creando strutture cangianti di volta in volta. E’ quasi una catena Markoviana, in cui il suono pare dipendere elusivamente dal suo stato immediatamente precedente e non da altro.

Ad ascoltarlo in cuffia avrete l’impressione che il vostro corpo sia un semplice tramite attraverso cui l’energia s’irradia nel cosmo, ed entra in risonanza con esso… ok ok al di la di ogni menata para-new age “Cosmic Superimposition” è tra le cose migliori mi sia capitato di sentire quest’anno in ambito concrete-ambient.

10/12/2007