Kid Weird & The Combos, nome fantasioso e divertente, nasconde una band di Pordenone dedita a una efficace mistura di elettronica, punk e funk, con un'attitudine spensierata che però non deve trarre in inganno, in quanto i ragazzi ci sanno fare, come testimoniato dall’interessamento di diverse radio estere ai loro pezzi.
L’omonimo esordio, arrivato dopo quattro anni di gavetta tra demo autoprodotti e concerti in giro (di cui uno à-la Beatles/U2 sul tetto di un condominio nel centro di Pordenone), colpisce per la sua vivacità e per come combina bene elementi di rabbia, ritmi saltellanti, momenti di elettronica e dance, in un amalgama piacevole e interessante.
Aprono in tranquillità, i Kid Weird & The Combos, con “Dubrovnik”: un pop teso, cantato parte in italiano parte in inglese, con un ritornello catchy e un bel tocco di fiati; cambiano registro invece “Me & Henry”, elettronica ritmata a tratti ossessiva nel suo cantato, e “Dr#gs”, pulsante wave-funk con passaggi di elettronica e sfuriate di chitarra punk, praticamente il riassunto della musica del gruppo.
Ci si continua a muovere a ritmo di chitarra e batteria nel garage di “Jack The Axe” mentre “You Suck” è una divertente invettiva per un amore finito, costruita con chitarre distorte, drum machine e tastiere stridenti; il pezzo che evidenzia però in modo maggiore come Kid Weird & The Combos non siano solo un gruppo di ragazzetti che si diverte a cazzeggiare è “Attack Of KW&TC”, tre minuti e poco più, in cui buttano nel frullatore garage-punk e jazz e ne ricavano un pezzo di valore, con un finale convulso che tra chitarre e fiati in tensione fa capire che forse i friulani hanno studiato pure John Zorn.
A questo punto Kid le sue cartucce sembra averle sparate, “Speedqueen” è un punk’n’roll bello ma senza sale, piazzato anche per far sentire la voce del DJ londinese che lo ha passato in radio, e “It’s Ok” è la dimostrazione che la canzone lenta non è molto nelle corde del gruppo; la conclusiva “Garage” però rialza nuovamente la qualità con una bella house in acido.
Tutto sommato, più che positivo questo esordio del gruppo di Pordenone. Kid Weird & The Combos dimostrano sia lo spirito giusto che la padronanza musicale per emergere, sanno quello che vogliono e lo mettono su disco senza voler strafare, creando canzoni che all’ascolto sono sia divertenti che interessanti.
“Kid Weird & The Combos” è il classico disco che, se provenisse dall’estero, sarebbe forse sospinto da un hype che ne aiuterebbe il successo; qui funziona diversamente e il disco rischia di passare inosservato come tante produzioni nostrane; il consiglio è di dedicargli almeno un ascolto, specialmente se vi piace il genere, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.
(13/09/2007)