Misha

Teardrop Sweetheart

2007 (TomLab)
elettro-pop, alt-pop

Ashley Yao e John Chao, modella a tempo perso lei, studente-lavoratore lui, erano amici in Taipei, Taiwan. Poi hanno iniziato a viaggiare per il mondo (Honk Kong e Parigi) per farsi un po’ del solito bagaglio di esperienze e, una volta ritrovatisi a New York, hanno deciso di formare i Misha, con l’intento di sviluppare un’idea musicale che unisca le atmosfere romantiche pop old fashion a basi elettroniche e dance.

L’iniziale “Scars” chiarisce bene il concetto: drum machine a dettare un tempo in marcia e fiati di sottofondo per conferire un sapore melodioso e sentimentale, la seguente “Losing” propende invece più per un pop elettronico più puro con le sue progressioni di tastiera, mentre “Anaconda” si presenta come un semi-lo-fi dalle movenze tropicali, come certe cose del Beck di “Mutations”.
Oltre all’elettronica e a Bacharach, Ashley e John hanno studiato anche il pop inglese e John Lennon, lo spirito dell’ex-Beatles aleggia in modo più o meno evidente nel corpo di  “Crystal In Love”, in comproprietà con certe cose dei Moloko, nella morbidezza sognante di “Delovedly” (il Jeff Tweedy più innamorato dei quattro di Liverpool) e soprattutto nella ballata per voce e chitarra acustica di “Shake A Little Looser”, chiaramente debitrice al Lennon solista sin dall’arpeggio iniziale simil-“Working Class Hero”.

“Teardrop Sweetheart” è fatta di pezzi ben orchestrati, ben strutturati, musicalmente abbastanza vari e tutto sommato quasi tutti riusciti; se infatti il lounge di “The Book (Of Glaciers”) o lo scherzo elettronico con voce accelerata di “Cruelist Heart” possono conteggiarsi nella colonna dei meno, canzoni come “Weatherbees” e “Summersend” testimoniano a favore delle doti e delle idee dei Misha. La prima inizia come un godurioso dance-pop per poi aprirsi a metà in una progressione più melodica e trascinante mentre la seconda è una piccola perla che incrocia benissimo pop e new wave, tra giri di basso in stile Cure e armonie vocali da Belle & Sebastian.

Alla fine della fiera, si può dire che qualche traccia poco riuscita e la sensazione che le canzoni prese singolarmente funzionino meglio che inserite nel contesto, forse poco coeso, dell’album tolgono poco alla godibilità di queste undici canzoni che, come giustamente recita la nota che accompagna il promo, sono “happy/sad  love songs with a new take on an old pleasure”.

25/07/2007

Tracklist

  1. Scars
  2. Losing
  3. Anaconda
  4. Weatherbees
  5. Summersend
  6. Crystal In Love
  7. Delovedly
  8. The Book (Of Glaciers)
  9. Cruelist Heart
  10. Shake A Little Looser
  11. Trying

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