C'è una progettualità intensa: sesso, gioco, ironia, un romanticismo moderno, tutti inseriti in un sound vibrante e originale, in cui gli stessi strumenti si trasformano in giocattoli erotici e sensuali. Episodi irresistibili l'iniziale "Crik Crak" e "French Kiss" - suoni robotici, funk ultramodernisti, quasi una laptop dance (bel neologismo... quasi quasi lo brevetto), ma il capolavoro del nonsense è "La Le", una filastrocca sexy con due parole, "masculine" e "feminine", intrecciate come una lotta tra sessi senza fine, irresistibile anche nella versione video in cui Fred e Marion giocano sotto le coperte.
Come un novello Serge Gainsbourg, Fred realizza dei testi molto pungenti, senza dimenticare le moderne fobie della società divenuta più tecnologica e nevrotica ("Ne Worry Pas"), realizzando anche dei piccoli capolavori post-moderni con gusti retrò: si va dalla rivisitazione ironica e passionale della bossanova in "Toc Toc", al reggae e al dub della corposa "La Degustation" al cabaret elettronico stile Kraftwerk di "Frog 'n' Nails".
Anche le canzoni più delicate manifestano brio e swing. "Moi Je Suis Faite" e "Fred de Fred" non abbandonano l'ironia, mentre le conclusive "Sex Club" e "Ballon De Rouge" mostrano i lati più peccaminosi di questi amanti che, con ogni probabilità, stimoleranno i vostri ormoni o almeno alzeranno il livello di serotonina, concedendovi un'ora di buonumore.
Incantevole, affascinante, intelligente, innovativo, amabilmente kitsch, sexy, ma soprattutto geniale: ecco le parole giuste per l'esordio dei Lovers.
(21/12/2007)