Battle Of Land And Sea

The Battle Of Land And Sea

2008 (Notenuf)
folk, songwriter

Uno degli effetti collaterali più gravi e odiosi della straordinaria semplicità con la quale si può reperire nuova musica che, quotidianamente, anche e soprattutto grazie alla rete, inonda l’orecchio dell’ascoltatore è la leggerezza con la quale una nuova proposta musicale dopo pochi giorni dal suo primo ascolto finisce per essere considerata obsoleta, rimanendo, nella maggior parte dei casi, travolta da una valanga di offerte ancora più fresche e attuali.
L’inevitabile conseguenza di tale situazione è che la musica di un artista, che non sia capace (o non abbia intenzione) di colpire nel segno anche a un ascolto disattento e frettoloso finisca in una sorta di limbo, si dimentichi in fretta, e non ne rimanga che una fuggevole (e, spesso, alterata) impressione.

Questo è il rischio che corrono, naturalmente, tutti quei musicisti che, pur non offrendo nulla di particolarmente innovativo o di facile presa, continuano, incuranti delle mode e dei problemi di cui si accennava, a proporre le loro canzoni e a investire il proprio tempo nella musica, per passione e urgenza creativa.

Sarah O’Shura e Johsua Canny fanno indubbiamente parte di questa categoria.
Il loro primo lavoro, sotto la sigla di The Battle Of Land And Sea, è semplice, non urlato, senza alcuno spunto di innovazione e difficilmente assimilabile da un orecchio distratto. Così, purtroppo, rischia di perdersi e di essere dimenticato anche prima della sua effettiva pubblicazione.
E sarebbe davvero un peccato.

The Battle Of Land And Sea vengono da Portland, nell’Oregon, e il loro album omonimo sembra quasi registrato in presa diretta nella spaziosa e vuota stiva di una nave persa in mezzo all’oceano.
La loro musica è come il pigro sciabordio delle onde in una sera senza vento, come il rumore dell’acqua che scorre in un ruscello tra i boschi. Suonano, con l’aiuto delle sole chitarre (acustiche ed elettriche) e del banjo, soavi, delicate, discrete canzoni country-folk che raccontano storie d’amore e parlano del mare.
Non vogliono stupire nessuno, e probabilmente non ci riusciranno, ma la loro genuina passione, la naturale eleganza nella scrittura dei brani e una particolare predisposizione per le melodie intime e rilassate riescono a elevare questo duo nettamente al di sopra della media delle produzioni attuali in ambito folk.

La voce di Sarah, poi, accompagnata dalle note sparse di Joshua, evoca dolci ricordi e, tra tutti, si fa avanti, nitida, l’immagine di una ninfa dalla voce angelica: Hope Sandoval con i suoi Mazzy Star. Benché il timbro della O’Shura sia meno sensuale e più elegiaco, il duo Sandoval/Roback è certamente un punto di riferimento per la musica di The Battle Of Land And Sea che, nei momenti più inquieti, richiama alla memoria anche la Cat Power più rilassata.
Gli otto brani che ne compongono l’esordio, sono oscuri e, a tratti, sconsolati ma, al tempo stesso, riescono a trasmettere una sensazione di calore e sicurezza, quasi come se fossero stati concepiti appena passata una devastante tempesta, nel momento in cui ci si appresta a leccarsi le ferite e a riparare i danni.
E alla fine, in questa placida battaglia tra la terra e il mare, chi ne esce vincitore è certamente la musica e chi, con pazienza e coraggio, ha investito un po’ del proprio prezioso tempo nell’ascolto di questo sorprendente esordio.

“You are a sailor, I am the sea” intona, con la sua voce suadente, Sarah O’Shura in chiusura di questo breve viaggio. Ed è facile intuire quanto il naufragar sia dolce in questo mare.

19/03/2008

Tracklist

  1. Saltwater Queen
  2. Birdsong
  3. The Beautiful Ones
  4. Harden My Heart
  5. Six Days
  6. I Built The Sea
  7. Lady
  8. You Are A Sailor

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