Cavity

Laid Insignificant (1998)

2008 (Hydra Head)
sludge, alt-metal

I Cavity, da Miami, sono una delle band storiche (ma anche una delle più misconosciute ai più) dello sludge-metal. La Hydra Head di Aaron Turner (già frontman e cantante degli Isis) si è ora occupata della ristampa di "Laid Insignificant", il mini-album d’esordio di una decade fa, all’epoca pubblicato da Bacteria Sour (preceduto dal singolo "Goin’ Ann Arbor….and Sometimes Sweet Susan", del ’96).

Il contenuto appare rinnovato fin dalla tracklist, che vede l’esclusione dell’originaria cover dei Death ("Demon") e l’aggiunta di tre nuove tracce "Spine I" e "Spine II" (due scarti dell’album originale, già edite in "Miscellaneous Recollections ’92-’97"; Kapow, 2001), e la title track.
Proprio la title track sembra essere l’idea più felice, forse una delle principali ragioni del progetto di ristampa, un componimento che si annuncia con rimbombi ritmici in subfrequenza che scatenano esplosioni metalcore marziali e rallentamenti Melvins-iani, con chitarra e voce a spartrsi la scena, e la sezione ritmica a dirigere l’orchestra. E la melodia death-metal rallentata e spezzata di "The Woods", pregna di tremori e spasmi distorti (quasi ad anticipare i Khanate), lente rarefazioni e growl sporadico, si pone come uno dei manifesti dello sludge più anthemico.

Le due sezioni di "Spine" sono soprassedibili esperimenti basati su oasi strumentali squarciate da scivoloni di effetistica per chitarra e rigurgiti noise-core. "A Bitter Cold Spell" è un altro numero sludge di una qualche rilevanza, un sostrato ventoso di bufera e grida straziate, una batteria inquieta, chitarre in trance ma tendenti allo scatto furibondo; quindi arriva un’impennata collettiva tremebonda che - subito - diventa esausta e quasi mortifera, per poi degenerare in un moto perpetuo di rantoli, glissando infernali e rumore contorto. Rimane il basso gotico con effetto di suspence in crescendo di "I May Go", a preludere a una cavalcata death con rilascio finale di accordi-mitraglia.
In generale, però, né gli snodi delle canzoni né le distorsioni impressionano seriamente.

Oltre al nuovo disegno di copertina, di pugno dello stesso Turner, è criticabile anche la scelta di limitarsi alla ristampa con bonus di un singolo episodio isolato, quasi a incensarlo di un feticismo che sa ormai di matusa. Il riascolto chiarisce però la perizia sotterranea di un genere che si è rinnovato di continuo, e che necessitava di un ragguaglio formale. Lo si apprezza per la nostalgia, non tanto per la sagacia furiosa, e lo si evita per la volatilità di tutti i brani, bonus comprese.
Se lo sludge è il verismo (e il metal è la narrativa dell’Ottocento), i Melvins sono Verga e gli Eyehategod sono De Roberto, i Cavity sono dei Capuana fuori tempo massimo, i teorici, i programmatori, gli anacronisti che si oppongono ai fenomeni della tendenza schiavizzante (leggasi nu-death).
Seguito da "SuperCollider" (Man’s Ruin, 1999) e "On The Lam" (Hydra Head, 2001), raccolte e rarità assortite. Si sono sciolti definitivamente a fine 2002.

21/04/2008

Tracklist

  1. Laid Insignificant
  2. The Woods
  3. 9 Fingers On The Spider
  4. Marginal Man
  5. I May Go
  6. Spine I
  7. Spine II
  8. A Bitter Cold Spell

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