Con questo spirito “missionario”, allora, dopo aver racimolato qualche amico deciso a seguirlo nell’opera di evangelizzazione metallica, il buon Dave ha dato vita al progetto Dead Child, registrando “Attack” che, stando alla press release, è un “capolavoro totale [risate!], carburato con elementi di power-metal, thrash-metal, un po’ di metal tradizionale e finanche groove-metal”. Roba bestiale, insomma. Chissà quanto pagano le label per scrivere queste cavolate…
Arrovellandoci il gulliver su possibili cifre, e mentre riascoltiamo il suddetto dischetto, ci viene anche il dubbio che Dave sia, in fin dei conti, impazzito. Curioso, comunque, ritrovarlo in questa veste, anche dopo i deludenti due lavori partoriti in solitaria. Ad ogni modo, e visto che ci siamo dilungati così tanto, sappiate che questo “attacco” è tutt’altro che riuscito, fermandosi, con le mani sui fianchi, sull’orlo della rivisitazione più scontata e fine a se stessa.
L’heavy-thrash old-school di “Sweet Chariot”, le cadenze arcigne di “Twitch of the Death Nerve”, le sacche di distorsioni di “Rattlesnake Chalice” e la marziale geometria di “Wasp Riot” sono omaggi fin troppo scoperti a tanti di quei nomi che affollavano le fila dell’età dell’oro metallica. Per non parlare, poi, del desolato, dolce (!) arpeggiare di “Eye To The Brain” che, almeno, fa opera di riduzionismo, risparmiandoci la boria della solita, stupidotta ballatona tutto cuore e sofferenza.
Peccato che il promo che mi hanno mandato è senza copertina… Lo avrei piazzato volentieri per 1 euro al mercato dell’usato…
(17/06/2008)