Edie Sedgwick

Things Are Getting Sinister And Sinister

2008 (Dischord)
post-punk, electro

Justin Moyer si è sempre dimostrato prolifico negli ultimi anni (El Guapo, Supersystem, Antelope), collaborando in svariate produzioni dalle fattezze molto diverse. Ad oggi viene ripresa in mano la sua incarnazione più stravagante, con la pubblicazione attraverso il sito della Dischord solo su download digitale o LP. Edie Sedgwick, diva di Andy Warhol morta di overdose nel 1971, come scritto nel messaggio di presentazione, è tornata per salvare il mondo cantando delle celebrità americane. Un concept veramente fuori dal comune, sostenuto da una filosofia convinta e non da qualcosa di costruito, come si può apprezzare dai testi presenti sul sito ufficiale.

Al di là dei manifesti, la musica è lo stesso miscuglio che aveva sorpreso quasi quattro anni fa con il precedente "Her Love Is Real... But She Is Not". Post-punk al vetriolo mischiato con linee di synth taglienti, condito con la voce irresistibile di Justin, un vero vortice di potenza, ritmo e pazzia.
Diminuita la quantità di melodie elettroniche, la struttura viene quasi sempre sostenuta da un utilizzo geniale del basso, suonato probabilmente dallo stesso Moyer. Proprio da questo elemento si può capire come questa musica sia figlia della grande stagione dei vari A Certain Ratio, Pop Group e Television. Nonostante questi pesanti rimandi, il piglio disinvolto e completamente slegato da un contesto serioso, permette di interpretare ogni singola canzone da un punto di vista goliardico, dimenticando eventuali lacune di originalità. Le liriche giocano con ironia, sbeffeggiando anche la politica americana dell’era Bush con un senso dell’umorismo puntiglioso.

Fra le curve della seducente “Angelina Jolie” (accompagnata da un video esilarante), balliamo con pulsanti vibrazioni ritmiche (“Mary Kate-Olsen”, “Sissy Spacek”) facendoci trasportare da un flusso di cori, marciume e parole pungenti (meravigliosa “March Of The Penguins”, incontenibile “Anthony Perkins”). La capacità di Justin Moyer nel mettere insieme una serie di efficaci singoli (l’ennesima crisi di nervi in “Bambi/G.W.Bush”, soffuse anime psych-pop per “Red Dawn”) con relativa facilità è sempre stato un suo grande vantaggio anche in passato, purtroppo in questo caso l’ultima traccia scivola su una ballata magniloquente un po’ fuori contesto (“Edie Sedgwick II”).
Rimangono altre scorie luciferine a risollevare la seconda parte del disco, cementando uno stile che si è concretizzato con anni di gavetta e sperimentazione (“O.D.B.” potrebbe essere una b-side dei primi Wire, “Rob Lowe” esplode con risonanza).

Edie Sedgwick è tornato a raccontarci con l’usuale dialettica sibillina le sue storie veritiere e colme di cruda attualità, lasciandoci l’amaro in bocca, ma anche un sorriso di sincera soddisfazione.

08/12/2008

Tracklist

1. Sissy Spacek
2. Mary Kate-Olsen
3. Angelina Jolie
4. Anthony Perkins
5. March Of The Penguins
6. Bambi/G.W.Bush
7. O.D.B.
8. Red Dawn
9. Rob Lowe
10. Edie Sedgwick II

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