Il brano che dà il titolo alla raccolta, "Dark & Light", è in tal senso una sorta di manifesto programmatico dell’approccio compositivo di questo nuovo artista: un attacco di chitarra e basso spettacolari, con un successivo incedere per piano, archi e xilofono che può far pensare, dovessimo azzardare un paragone ardito, a una sorprendente versione "mutante" di Ludovico Einaudi in chiave rock. Anche "Nostalgia" e "Il pianto della sirena" offrono all’ascoltatore, oltre a un innegabile piacere d’ascolto, spunti in tal senso, con una interessante contaminazione di atmosfere tipicamente indie e sonorità alla King Crimson prima maniera.
Non a caso ho citato i Crimson, formazione nella quale militò inizialmente il grande bassista e vocalist Greg Lake, poi assurto a vera e propria divinità del progressive con gli altri membri del celeberrimo trio Emerson, Lake, Palmer. L’accostamento si spiega con la circostanza che anche Marcello Lavorgna è bassista. È infatti a partire dalle linee di basso che nascono e si evolvono i suoi brani. Dall’incontro con un amico tastierista hanno poi preso forma i brani racchiusi in questo lavoro, che ben si presterebbe a un impiego come solonna sonora di realizzazioni video-cinematografiche.
Chiude l’Ep "Visioni", il pezzo più scopertamente rock, dall’andamento trascinante, con passaggi ripetuti di synth, eseguiti in uno stile che personalmente mi ha riportato ai fasti della prima Pfm.
Oltre all’attività da solista, Lavorgna suona in due formazioni, una di alternative rock, i Too Fast For A Blind Road e l’altra pop-rock, i Carry.
C’è da augurarsi che questo giovane artista, al momento alla ricerca - non facile, come ben sa chiunque tenti di inserirsi nel mondo della discografia cosiddetta ufficiale - di un’etichetta discografica, riesca nel suo intento e possa così portare avanti il suo promettente discorso musicale.
(26/01/2009)