Nato a Glasgow, ma operante in Australia, Stewart "Leadfinger" Cunningham è attivo nella scena rock di quel paese da oltre vent’anni, offrendo un genuino rock, senza troppi fronzoli, di stampo americano ma con nobili influenze. Anche questo "Rich Kids" è un album assai onesto, semplice e diretto, il cui unico difetto, in fondo, è di essere assai poco originale. Sfortunatamente non è cosa da poco.
Vero animale da palcoscenico, Stewart ha offerto i suoi servigi in varie situazioni locali quali Brother Brick, The Proton Energy Pills, Asteroid B-612, Yes Men e Challenger.
Il pub-rock ad alta energia e voltaggio è un genere, se così si può chiamare, in fondo piacevole e il “fondo” sta proprio per “sottofondo”. Questo album suona come ci si aspetta di sentire la band che sta suonando accaldata sul palco del pub dove entri a sera tarda per una birra gelata. I brani di questo “Rich Kids” si susseguono troppo simili l’uno all’altro, senza lasciare un segno particolare, se non un senso di vaga mediocrità. “Andy Farrell Blues” la traccia migliore, dominata da slide e dobro. Ma a noi manca la suddetta birra.
22/02/2009