Gli Slow Beings sono l’ennesimo parto della florida e iperproduttiva macchina musicale d’oltreoceano. Il quartetto, formato da Craig Hallsworth (voce, chitarra), Liam Coffey (basso, voce), Lorne Clements (piano, Hammond, Fender Rhodes) e Hugh Veldon (batteria), emerge dalla scena indie di Perth e dalle ceneri di molte sue band significative come The Bamboos, The Rainyard, The Healers, Header, Tangled Star. Nonostante ciò, “We Know Why The Earth Moves” è il loro esordio sulla lunga distanza dopo il singolo “I Waste The Sea”, hit radiofonica alternativa che ha spopolato tra i college americani.
Il disco mette in mostra dieci canzoni all’insegna di un indie-rock innocuo, vagamente pavementiano nei momenti più abrasivi, ammorbidito da arpeggi che rimandasno agli Yo La Tengo. Spiccano numerose ballate rock dalle sfumature dolce-amare (“(Let’s)Get(Married)”, “Carson Dyle”) e la lunga title track, la quale lascia in sospeso certi argomenti tra post-rock e psichedelia.
“We Know Why The Earth Moves” passa veloce senza lasciare il segno perché non in grado di pizzicare le corde giuste. Rimane un ascolto per gli appassionati del genere, soprattutto in questi mesi estivi.
28/07/2008