WhisPers For WolVes

Language Of The Dards. Tauu & Twilight Sing 100000 Songs Of Milarepa

2008 (Boring Machines)
free folk, concreta

Le streghe sono tornate, ma non tutti paiono essersene accorti. Perchè questo disco di “Whispers for Wolves” fa effettivamente vedere le streghe... Lei si  chiama Melissa Moore, classe 1975 e proviene dal Maryland. Creatrice di strumenti autocostruiti (una sorta di Harry Partch in gonnella), curatrice di diverse manifestazioni riguardanti la sound art e la musica elettro-acustica, la Moore esordisce su Boring Machines con questo interessante progetto, che si dimostra sapiente nell’equilibrare le diverse fonti sonore da cui trae spunto; dall’elettronica alla concreta, al free-folk, fino all’utilizzo di partiture acustiche che sanno di musica tradizionale indiana, passando per un fingerpicking furioso e discretamente sui generis.

“Language Of The Dards” si avvale di tre pezzi sviluppati sull’insegnamento e altresì sui testi dello dello Yogi indiano Milarepa e, soprattutto, riesce a trarre forza da scelte quasi antinomiche riguardanti la strumentazione, comprendente elettroniche varie e oboe nepalese, oltre alla voce doomy della Moore. Ne vien fuori un disco che è come un viaggio in un mondo arcano, e che rimanda  alle atmosfere austere (ma fascinose) di un Pandit Pran Nath in acido.
Un suono che utilizza pratiche d’improvvisazione (principalmente nei passaggi free-folk), ma che riesce comunque a snodarsi secondo una sua lineartià (e coerenza), caratteristica questa che ne consente una ascolto se non facile, quantomeno non tedioso, soprattutto a chi è avvezzo a tali sonorità.

I primi due pezzi sono davvero da incubo. “The Collective Darkness” inizia in modo meditabondo, per poi evolversi in un free-folk oscuro che a tratti ricorda le cose migliori dei Big Blood. E anche la vocalità della Moore si sviluppa secondo un registro simile, in più di un passaggio, a quello di Colleen Kinsella. Qui le elettroniche abbozzano sfondi da mantra tibetano, mentre alla strumentazione acustica è riservato il compito di dare colore (e calore) al pezzo.
“Kuu Aari Asso” fa addirittura meglio. La Moore disegna un’impalcatura rumoristica continuamente stravolta da deviazioni improvvisative e da un fingerpicking incalzante che riesce a dare dinamicità all’intero costrutto, mentre la conclusiva “The WomanEagle” ipnotizza con 18 minuti di lamenti estatici e svolazzi proto-psichedelici.

Un disco molto buono, questo “Language Of The Dards". Ha l’unico difetto di essere troppo monocromatico, ma tant’è. Il viaggio, però, è di quelli acidi assai…

20/07/2008

Tracklist

  1. The Collective Darkness
  2. Kuu Aari Hassu
  3. The WomanEagle

WhisPers For WolVes sul web