Wrnlrd

La canonica strumentazione rock (chitarra, basso, batteria), ma anche banjo, violino, sintetizzatori e sample per piegare il black-metal alla propria volontà, a un suono estremamente torbido e sperimentale, alla ricerca di nuovi limiti, nuove possibilità. E’ questo ciò che si è ripromesso di fare Wrnlrd, personaggio enigmatico proveniente da Arlington, Virginia, qui coadiuvato da un paio di loschi figuri rispondenti ai nomi di Iksnis e Buer.

“Oneiromantical War” è un trip metallico scurissimo, immerso tra nebbie ambientali, scudisciate noise, ma anche capace di accostare la fonte primigenia del folk. Non è ancora il disco capace di mettere in chiaro le vere intenzioni del suo ideatore, ma risulta essere un ascolto davvero tonificante, addirittura esaltante dalle parti della conclusiva “War”, vetta assoluta del disco con i suoi metamorfici venti minuti in cui confluiscono tutte le tensioni musicali fino a quel momento lasciate esplodere o implodere lungo il percorso.

Aperto da un arpeggiare circolare di chitarra acustica, che si fa largo tra nebulose di cori fantasma, “War” è un corpo sonico ad alta gradazione emotiva, tra riff stoner (dove la chitarra cartavetrata e la batteria pestona danzano in vortice ascendente), improvvise volute isolazioniste, diaboliche liturgie elettriche ed elefantiaci dipanazioni sludge, come dei godheadSilo raggiunti in sala prove dai Godflesh. In poche parole, uno dei capolavori dell’anno, dinanzi a cui gli altri brani fanno (solo?) la figura di degnissimi comprimari: la dark-ambient metallurgica di “Nighthole”, il trionfale abbraccio con i Melvins di “Breath Of Doors”, l’ipercinetica “Silent Command” (con scansioni death-indutrial nel finale), la catarsi harsh-noise di “Grave Gown” e la bestia ferita chiusa in un angolo di “Haxanic Stairway”.

Non ancora “definitivo”, ma davvero niente male...

14/10/2008