Il secondo lavoro della creatura di Neil Campbell (già membro della Vibracathedral Orchestra) sembra aver definitivamente scelto di lasciarsi tentare dalle effervescenti pulsazioni della techno, tanto che, a darci il benvenuto, ci pensa una “Caustic Roe” che avanza a mo’ di amorfa creatura in fibrillazione acida, tra stormi inestricabili di creazioni sintetiche.
Accompagnato questa volta da sodali quali, tra gli altri, Spider Stacy (ex-Pogues), John Clyde-Evans e Richard Youngs, Campbell si getta a capofitto dentro un universo sonico che ha qualcosa di surreale per il modo con cui, ad esempio, il minimalismo viene maneggiato per dare vita a maniacali trip spaziali in chiave electro (“Mugik Churn”) o per scendere a patti con strambe, quanto ripetitive, rivisitazioni della computer-music (“Aggro Vault”).
Sembrerebbero, insomma, spariti i droni e le fascinazioni ambientali che trovavano posto su “Star Guzzlers”, non fosse che, di lì a poco, “Pilgrim Sunburst” e “Sweet Spraint” arrivino, fluttuanti, con il loro carico di trascendenza e di meticolosa edificazione astrale.
“Octuplex”, però, ha tutta l’aria di essere un lavoro in continua mutazione, pronto ad abbracciare il mistero del raga (“Radial Hermaphordite”), a farsi psichedelica contesa tra fisicità e tensione cerebrale (“Muscle Adductor”), prima di darsi in pasto all’euforia di un ballo mutante sospeso tra terra e cielo ("Hot Toxer").
La ricerca di mr. Campbell ci affascina, inutile negarlo. Ma la sua visione appare ancora un po’ troppo velleitaria.
26/02/2009
1. Caustic Roe
2. Mugik Churn
3. Aggro Vault
4. Pilgrim Sunburst
5. Sweet Spraint
6. Radial Hermaphrodite
7. Muscle Adductor
8. Hot Toxer