Baktruppen è il nome di una comune di musicisti, poeti, performer e artisti teatrali-multimediali con base a Bergen, fondata nel 1986 da Tone Avenstroup e Øyvind Berg che nella sua storia ha visto avvicendarsi una quarantina di persone in totale e realizza perlopiù opere su commissione. La +3dB ha pensato bene di raccogliere quanto più corpus possibile nel triplo box antologico "1986-2008".
Nel primo Cd si distinguono montaggi Residents-Faust-iani come "Some Nice Music/Norwegian Carnival Of Artists" e "Reindeer Tubular End Of Music", o l'accoppiata "Printer Music" (esattamente ciò che dice il titolo, una "sonata" per stampanti ad aghi)-"Boxing Music" (caos di campioni gestuali), le percussioni umane di "Erotical Enlightenment Show", le musichette in forma di lied disturbati di "J. D Berlin, Immer Ist Schwierig" e "Internett Relay Chat", il continuum infrasonico alla Tony Conrad di "300 Sweep/Function Sinus Generator". Numeri anche più audaci sono l'electro giocattolosa (che Dan Deacon farà propria) di "Brandenburger", il recital per bottiglie di "Dada/Flaske-Sanctus" e la performance realizzata per la biblioteca di Oslo di "#3", con la cacofonia stratificata di "Musikk Og Bygging Av Amfi" e il drill'n'bass ante litteram di "Camp-Log Edit".
Il secondo cd comincia con la storpiatura bedroom-pop di "Business (Previous Shopping)" e il reading alieno per filtri e scenografie di "How Did You Get In There?". Quindi propone fanfare raminghe da Zappa ("Europavariasjoner"), performance jazzate ("Jam På Jordet/Intervju Med Karl Fredrik Okkenhaug"), "sonate" per traffico d'automobili" ("We Share Soul"), modellazioni vocali ("Fra Håndboken"), assoli di tonfi e pernacchiette ("Ryggfisen/Gibbelina", un Pierre Henry del downtown, o del consumismo pop), e un altro studio Faust-Conrad-iano ("Messages From Juliet Kilo", forse il più affascinante).
Il terzo disco ripete la medesima ricetta, tra minisuite prossime al puro guazzabuglio di fracassi ("Åpningstema, Plask"), usi sfacciati della drum machine ("Copy Love"), cataclismi introdotti da vocoder a mo' di countdown ("Excerpt"), finte interviste dell'assurdo ("Gay Pig Sperm Test"), sculture vocali miste a reading teatranti ("Flying Bird/Wet Ware"), comedy fantascientifiche ("Chi Kúan"), e concertini per strumenti autocostruiti, o semplici oggetti ("Excerpt #2"). In questo cd è presente il brano forse più gradevole di tutta l'opera, e cioè "Intermission Music", per l'appunto un intermezzo (per l'opera d'avanguardia "Do & Undo", cfr.), improntato a un "garage-rock" Residents-iano per arpe.
Tutto il resto, dagli spezzoni brevi a quelli microscopici, attesta poca ambizione ma florida creatività, paragonabile a quella del gruppo Gutai di Jiro Yoshihara e Shozo Shimamoto. Eppure il loro scibile è raramente musicale. Lo sforzo documentale è ammirevole, e l'abbuffata tenderebbe anche a sviare da boriosi percorsi agiografici di sorta per dedicarsi all'ascolto per il semplice gusto dell'ascolto (anti-enciclopedico), però il fenomeno rimane oscuro, e il contenuto del box fa soprattutto la figura della lanterna guasta. Nei casi più musicali, rappresenta i norvegesi (che nel 2009 sono in cinque) come prosecutori delle antiche comuni dell'epoca d'oro del rock tedesco di metà anni 60. Attraverso un'immane raccolta di lacerti, esperimenti, registrazioni, abbozzi, reading, performance e sonorizzazioni, è la traduzione uditiva (o pseudo-tale) di una realtà artistica totalmente extra.
12/11/2009
Cd 2:
Cd 3: