EA Silence

Cono di ombra e luce

2009 (Amirani)
avant-jazz

Finalmente un’opera di avanguardia italiana che possiamo orgogliosamente ascrivere a quel “file under jazz” senza provare quel certo imbarazzo che il nostrano jazz salottiero e patinato obbliga a provare. Fagotti e controfagotti a contrappunto di una tromba lirica su layers di live samples. Diatonico canto di spazi contemporanei. “Assenza” sfiora con dolci parole il cuore.

I brani disegnano emozioni e ombre, luci e memorie, come l’elettronica discreta e intelligente di “ExMod2”, che introduce e sottintende un lungo melanconico monologo davisiano della tromba di Mirio, cui presto si aggiunge l’elegiaco fagotto di Alessio. Ogni tanto un basso elettrico accenna passi di tradizione e sornioni sgambetti. Schizzi sonori per memorie e speranze. Luca Cartolari (basso e live electronics degli Anatrofobia), Mirio Casottini e Alessio Pisani hanno improvvisato un’opera d’arte.
Ci sono polveri di ricerche linguistiche ed estetiche riconducibili agli anni Sessanta in quest’opera che purtuttavia, per la lucida dolcezza che la pervade, ricorda anche certe esperienze di musica libera, non consumabile, anglosassone. Raffinata, estetizzante e poetica.

Ricordo Frank Zappa che diceva della sua professione: “Vendo aria compressa”, riferendosi ovviamente alla musica quale compressione variabile dell’aria. Qui veramente invece l’aria si fa materia densa, tanto intensi sono questi significanti divenuti significati. Sculture sonore per vissuti immaginari, si diceva, giacché un lirico romanticismo pervade quest’opera anche nei momenti dove il linguaggio si fa più spigoloso. Persino una vaga ironia in alcuni punti impreziosisce ancora di più questa straordinaria poetica. Uno dei dischi migliori che ho avuto la fortuna di ascoltare quest’anno. “Jazz’s not dead: it just smells funny”.

22/04/2009

Tracklist

  1. After Machines
  2. Medusa
  3. Nuovi Topi ad Ur
  4. Jaquar e Aimèe
  5. Avvio
  6. Assenza
  7. ExMod2
  8. Si Chinerà al Vento

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