Voce effemminata e un po' emo, violoncello in ogni dove, spigoli math ampiamente smussati da una produzione molto (troppo) patinata. Poi sound cristallino e gran dispiego di riverberi: quell'atmosfera soffusa e "spaziosa" che è il prezzemolo di tante produzioni alt-metal degli ultimi anni e risulta ormai (ma sostanzialmente lo ha sempre fatto) ruffiana ed edulcorata tanto quanto il classico collant sull'obiettivo delle fiction italiane.
Un po' Bloc Party un po' Dredg, le dodici canzoni qui raccolte sono non hanno il nerbo dei primi né il fascino dei secondi. Suonano invece lambiccate senza essere lucide, pretenziose senza essere eleganti. A qualcuno però piaceranno: d'altra parte, sulla carta il cocktail è molto interessante.
Quartetto di Leeds, i Grammatics sono attivi dal 2006 e hanno alle spalle due Ep. Questo è il loro primo album.
09/12/2009