Intelligenti, divertenti, scazzati il giusto, e discretamente arty, gli Icy Demons sono uno dei gruppi più bizzarri il circolazione. E anche in questo terzo lavoro – già uscito nel 2007 su Obey Your Brain e ora ristampato da Leaf - si confermano attenti nel mischiare le carte, arrivando a suonare come dei Talking Heads alle prese con retaggi zappiani e certo pop progressivo di nuova generazione (Anathallo).
Benché i pezzi siano gradevoli e formalmente inattaccabili (soprattutto “Buffalo Bill”, “Miami Ice”, Jantar Mantar”), il problema è che, autoannegandosi in un marasma forzatamente cangiante di segni e citazioni, la band perde di referenzialità.
Insomma come un pendolo impazzito, si trova a oscillare tra diverse sonorità senza trovare un centro di gravità permanente. Mancanza di personalità? Forse. La scrittura è però molto buona, per cui non disperiamo possano trovare la quadratura del cerchio. Prima o poi.
02/06/2009