Provenienti da Nuoro, dove si sono formati nel 2001, gli Ipnotica (Elias Goddi, voce e basso; Francesco Brotzu, chitarra e synth, e Giovanni Guiso, batteria) propongono un interessante, ma ancora acerbo connubio di noise, post-punk ed elettronica.
La penna è sicuramente felice e il trio suona con feroce determinazione. Mancano, però, i brani killer, questo è poco ma sicuro. Ma, quanto a talento, nulla da ridire: bisogna solo che venga lasciato maturare, con calma, senza forzature.
Per il momento, dunque, “Nulla si muove” (che arriva dopo un paio di demo e quel “Babilonia”, pubblicato nel 2006, che ne definiva in modo più adeguato i confini stilistici) è disco che merita una certa attenzione, fosse solo perché c’è, viva e nitida, l’istantanea di una band in evidente crescita.
La veemenza noise di “Filasistrucca” (nelle sue due varianti), il dissidio tra tensione e meditazione di brani quali “Gianni fa burp”, “Salvezza”, “Pulsar” e della title track fanno il paio con brani in cui viene a galla la matrice post-punk (anche se sempre in rotta di collisione con incendi elettrici) – ed è questo il caso di “Ona” - o con quelli in cui, laceranti, si rivelano sentite contese tra crepuscolarismo esistenziale e rabbia quotidiana (“Inequivocabile”, il gioiellino assoluto del disco).
Invece, tanto è incomprensibile e impronunciabile il titolo quanto è superflua la ballata mesmerica di “Rhynchocyon Udzungwensis”.
Nel complesso, comunque, un disco sincero, che ben lascia sperare per il futuro.
08/04/2009