Partito come un progetto del solo Simon, aperto a numerose collaborazioni estemporanee, quello dei Wedding Soundtrack, con “Na Na Na Ro”, diventa un trio stabile, con Mathilde e Clement. I tre musicisti hanno abbracciato con impegno il minimalismo antifolk, trascorrendo due anni apprendendo tecniche particolari che dessero facoltà a una moltitudine di strumenti di incrociare il suono del gruppo senza snaturarne l’essenza.
I tre francesi elaborano così un suono asciutto e scarno, che rimanda all’esperienza dei Sebadoh, ovvero un pop low-fi suonato in maniera approssimativa e amatoriale.
La limitazione insita nel genere si svela dopo alcuni ascolti, l’impatto è sempre gradevole, un suono pulito e privo di fronzoli ripulisce l’orecchio dagli eccessi di alcune proposte musicali, la giusta mistura di sonorità acustiche coniugata a lievi tocchi noise e lirici garantisce dignità dell’album.
“Na Na Na Ro” non si sottrae ai cliché, citando anche nei momenti più corposi i Pavement e i Dinosaur Jr, ma sono proprio i momenti più energici quelli che convincono maggiormente. Pur non brillando per originalità, il gruppo regge la prova senza pause, alternando i momenti più acustici, come “Enough”, “Sweetness”, con brani sferzanti, tra cui spiccano "Diskofolk" e "Spoons", indugiando però, a volte, nel tedioso ("Drunkdrunkdrunk", "Wait").
Non mancano alcuni momenti particolarmente riusciti, come il blues straziato di “Mauss”, o il lirismo folk di “Sweet For The Summer”, che insieme ai due vibranti brani d’apertura (“Your Hand” e “Diskofolk”) rappresentano le cose migliori dell’album.
Poche ingenuità e alcuni brani banali come "If You Don’t Mind" e "Sweetness" sono appena stemperati da alcuni guizzi nella intrigante "All Of A Sudden" e nella ambiziosa "Song Of Despair/Song Of Hope", che chiude con gusto un album parzialmente riuscito, che però ostenta una devozione e una sincerità apprezzabili, facendosi perdonare le inevitabili ingenuità.
(14/08/2009)