Acid Eater

I giapponesi Maso Yamazaki (meglio conosciuto come Masonna), Toda Fusao, Akiba e Miyaji Kensaku sono gli Acid Eater, ovvero l’ennesima compagine innamorata del garage-rock più abrasivo degli anni Sessanta. “Black Fuzz on Wheels” è il loro secondo lavoro e continua imperterrito a macinare sudicissimi inni tra chitarre strafatte di fuzz, una batteria quasi del tutto sepolta da un marasma sonico prossimo alla pura cacofonia, chitarre selvagge e una voce che è un rantolo in perenne esagitazione.

Nel lercissimo calderone, oltre alle tante formazioni più o meno conosciute di quel leggendario panorama musicale, si odono forti e chiari anche gli echi degli Stooges più sporchi e cattivi, con Yamazaki che, da un momento all’altro, sembra voglia trasformarsi in un’iguana assassina… (“Yes, Motion”, “Dirty”). Con l’organo Farfisa sempre pronto a gironzolare tutt’intorno a questi fuochi indemoniati, i brani si muovono tra estremi lontanissimi, presentando parvenze pop (“Get Down” potrebbe essere un esempio, anche se è davvero difficile farsene una ragione!) e saturazioni stoner, oltre alle ovvie diramazioni acide.

Naturalmente, la produzione è quella che è: bassa fedeltà a go-go, perché quello che conta è sentirsi luridi come ragazzetti che giocano nel fango, anche quando una certa complessità strutturale tenta di prendere il sopravvento (“Follow Me”). Alcune cover (tra cui “Searching for Love” dei The Miracle Workers e la fragorosissima “Feel The Beat” dei Crime) contribuiscono a rendere il disco ancora più appetibile per tutti gli appassionati del genere.    

03/05/2010