AFCGT

Si sta parlando molto di AFCGT, nuova creatura musicale messa su dagli A Frames (Erin Sullivan, chitarra e voce; Min Yee, basso e voce; Thommy Northcut, batteria) e dal chitarrista dei Climax Golden Twins, Robert Millis. Curioso, mi sono fatto sotto, immergendomi nel loro claustrofobico noise-rock imbastardito da sconquassi no-wave e turpi ambientazioni post-atomiche.

In tutta onestà, non c’è niente di trascendentale in queste sette tracce. Certo: sono nate sotto l’egida della storica Sub Pop – e questo a molti basta e avanza per imbastire le celebrazioni - ma la musica, pur se con qualche strampalata deviazione weird (il concerto per scordature, dissonanze, percussioni ciondolanti e bisbigli sintetici di “Slide 9”), si mantiene dentro canoni piuttosto riconoscibili, soprattutto per quanti sono da tempo abituati a masticare roba “trasversale”.

Il disco, in sostanza, può essere letto come un progressivo avvicinamento alla dissoluzione della… ehm… “forma canzone” di matrice rumorista, anche se, sia detto per correttezza, già l’introduttiva “Black Mark” è figlia illegittima di scempi perpetrati “a monte”.
I dieci minuti malsani di “Two Legged Dog” scaraventano l’epica blues dentro voragini noise-deliche, ma il gioco non vale la candela e a metà del guado, la tentazione di skippare è forte…

A giocare con la diversità, si finisce, poi, per rendere maligna anche l’exotica (“Nacht”), mentre il punk fresco di fabbrica dovrebbe essere qualcosa a metà strada tra i DNA e gli Old Time Relijun (“New Punk 27”)… Alla fine, gira e rigira, il momento migliore del lotto è quella “Reasonably Nautical” che è quanto di più vicino ci sia al surrealismo subliminale dei Climax Golden Twins.

Come a dire che, tentata la fusione, alla fine è meglio vivere da separati in casa.

29/01/2010