I Got A Violet

Proveniente dai dintorni di Rovigo, I Got A Violet (terzetto composto da Stefano Sagredin – voce, chitarra - Alberto Spadon – chitarra, basso, tastiere e voce - ed Elia Domeneghetti – batteria, voce) propone una miscela discretamente intrigante di garage-rock d’ascendenza Sixties, pop d’Albione e docile psichedelia.

“Backwash” è il loro primo disco “importante” e mostra una band ancora in fase evolutiva, seppur già con le idee piuttosto chiare. Grazie a una produzione azzeccata, i brani mostrano una freschezza apprezzabile, con gli strumenti che si spalleggiano costantemente senza strafare, consentendo alle dieci composizioni di sviluppare un discorso spensieratamente unitario.

Una band che sembra destinata a crescere, a maturare un’inclinazione per un sound che vuole essere sia contaminato che gustosamente eccentrico. Nel frattempo, godetevi con gusto il garage psichedelico un po’ caciarone di “Ghost Ranch” e quello, virato psych-pop con coda MC5, di “Girls R Cats”; apprezzate, senza ipocrisia, il beat di “Wasted Life”, il punk istrionico del singolo “Swing Swang”, il britpop scontroso ma dal cuore tenero di “Brand New Dance” e le fattezze glam di “Glitter Hairspray”.

Nel gioco di citazioni più o meno scoperte, vi sorprenderete nel rintracciare, nelle distorsioni abrasive e nelle spirali ipnotiche di “Priest Pube”, i Kinks di “You Really Got Me”, mentre il toccante volo chitarristico di “First Moon” non potrà non suggerirvi l’idea di un Tom Verlaine particolarmente nostalgico e con gli occhi lucidi dinanzi alla Luna che dondola tra la terra e il cielo.

Niente male, insomma. Continuate così.

01/01/2010