Band italo-canadese con la predilezione per gli arrangiamenti folk, Juta raccolgono i loro primi tentativi nell’esordio di “Running Through Hoops”, una raccolta piacente ma di sicuro non innovativa di pezzi di pop da camera, basati spesso su un impianto da Cat Power a cuor leggero, che più di qualche volta scricchiola nella sua tenuta.
“Wait” in negativo, una Alanis Morissette ammalata di sentimentalismo, e “Marigold” in positivo, con le sue trame carillon-style, sono gli emblemi del disco. Quanto segue è pressoché soprassedibile. Numeri melodici come “Out Of Hand” non hanno personalità né emozioni. Convincono più di tutti l’inno fantasma di “Neon Lights” e la pseudo-folktronica di “All The Places”. Colmo dei colmi, il brano più piacevole è una cover, la “Protection” dei Massive Attack.
Molto più affascinante la cronistoria: prima la traversata transoceanica di Pierluigi Aielli per arrivare a Barbara Adly, la futura cantante (già collaboratrice di Plants And Animals e Olivier Alary), a Montreal, e poi le spole della stessa verso l’Italia, a cementare un progetto continuamente cosmopolita. Stampato anche in vinile.
(08/11/2010)