Milhaven

Milhaven

2010 (Valeot Records)
post-rock

I tedeschi Milhaven continuano a farsi strada nella scena musicale comunemente (e ormai con troppa leggerezza) definita post-rock: e lo fanno coraggiosamente, poiché trattasi di un genere che spesso si considera pressoché esaurito, nel cui ambito pochi gruppi hanno scritto la storia alle soglie del terzo millennio – mentre molti altri hanno cercato di seguirne le orme, troppo spesso emulandoli più che traendone spunto. E se da un lato è vero che le occasioni in cui ci si può ancora stupire vanno diminuendo, è altrettanto indiscutibile che il fascino di un disco ben fatto non conosca predecessori e derivazioni.
Così, senza alcuna pretesa, i Milhaven riescono a comunicare e comunicarsi ricorrendo a una formula equilibrata, evitando di ricadere nella stanchezza di chi, a loro differenza, confeziona musica sulla base di idee già collaudate. Questo self-titled è il loro secondo Lp ed è indice di uno stile consolidato e personale, messo a punto negli otto anni che lo separano dalla loro precedente fatica.

Pur non proponendo nulla di veramente nuovo, i suddetti riescono a dare il loro meglio negli otto brani dell’album per mezzo di un suono cristallino e mai troppo sommesso, dove il dialogo tra le chitarre e una ritmica spigliata ridà respiro alla tradizione “epica” dei primi anni Duemila. Come nell’ultima deriva dei Red Sparowes, i Milhaven scelgono la spontaneità e non forzano mai i tempi dello sviluppo melodico, concatenando i vari episodi in una successione godibile. Le piccole eccezioni che fanno la differenza.

22/07/2010

Tracklist

  1. On And On
  2. Supervulkan
  3. Barnabas
  4. Miami Jesus
  5. Count To Infinity, Twice
  6. Animal 3k
  7. The Trees Are In Misery
  8. Hunter

Milhaven sul web