Che la musica cosmica tedesca virata in salsa ipnagogico/hauntologica sia la nuova (o forse già vecchia?) moda dell'underground americano lo confermano la nascita, in un lasso tempo piuttosto breve, di una miriade di gruppi dediti a questa singolare commistione. E lo conferma pure Pale Blue Sky, nuovo progetto di Mike Pollard dei Treetops.
Allora, la cosa funziona pressappoco così: basta procurarsi qualche synth (se analogico è meglio) con cui comporre un po' di droni e un tot di linee ambientali (se melodiche è meglio), quindi sovrapporre gli uni alle altre e il gioco è fatto. Certo, c'è a chi la cosa riesce bene e a chi meno bene. A Pale Blue Sky riesce discretamente. In "Shades Of Grey" i pezzi - cinque in tutto - si snodano come se fossero l'uno la continuazione dell'altro, riuscendo a provocare quella singolare suggestione di un viaggio interstellare fatto a bordo di un'Ape 50.
E sì, perché al contrario di Tangerine Dream, Cluster e compagnia bella, il suono dei corrieri ipnagogici/hauntologici, e di Pale Blue Sky in particolare, è sporco e rugginoso, insomma volutamente amatoriale. Ne consegue, maledizione, che anche nei momenti più estatici e pastorali da questa melma new age emerge un qualcosa di disturbante se non minaccioso; come l'eco di un nuovo Hal 9000 che se la ride in qualche angolo nascosto della vostra cameretta densa di fumi oppiacei, pronto a farvi il servizio da un momento all'altro.
Sarà, però il disco è piuttosto bello e soprattutto ha un pregio grande grande: dura poco.
11/04/2010